Giovedì 20 Febbraio 2025
ELENA G. POLIDORI
Politica

Salvini agita la maggioranza: “Trump merita il Nobel per la Pace. La Germania scelga il cambiamento”

Il leader leghista replica indirettamente a Marina Berlusconi. “Altro che bullismo, Donald non è il nemico”. Sostegno aperto all’ultradestra di AfD: “C’è una bella aria in Europa, non ho mai paura del voto popolare”

Roma, 18 febbraio 2025 – Eppure lei (Giorgia Meloni), di ritorno da Parigi, lo aveva detto con chiarezza: la linea, in questo momento delicato, è sottrarsi alle polemiche politiche. Io lavoro per l’Italia, il refrain. Quindi, ’state buoni, se potete’. Parole rimaste sulla carta perché la politica estera sta agitando la maggioranza e ieri, dopo l’allarme lanciato da Marina Berlusconi (le mosse di Trump – ha detto, prima di attaccare velatamente anche Elon Musk – “assomigliano ad atti di bullismo, spero non diventi il rottamatore dell’Occidente”), ecco che il vicepremier e leader della Lega è entrato a gamba tesa nel dibattito: “Se uno riesce a mettere al tavolo Putin e Zelensky, Netanyahu e i Paesi arabi, gli diamo il Nobel per la pace, altro che bullismo”, ha sparato alto Matteo Salvini, rispondendo, di fatto, a Marina.

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Terzo Valico: la visita di Salvini al cantiere di Brignole (Ansa)

Trump il “paciere”

Finita la pace, dunque, si è subito detto nella maggioranza, nonostante le preghiere della premier di far tacere la propaganda. Ma la realtà è che Salvini ha invece dato voce a un centrodestra spaventato dalle minacce Usa riguardo soprattutto ai possibili dazi in Europa. In FdI si cerca di stemperare: “L’Italia con il suo tessuto di piccole e medie imprese è meno esposta. A pagare saranno Francia e Germania”, la tesi di un big di Fratelli d’Italia. Sulla stessa lunghezza d’onda un altro deputato: “Trump non andrà fino in fondo, ha bisogno dell’Europa”. Ma per Salvini il film è un altro: il presidente Usa è un vincente che vuole arrivare a un’intesa con un altro vincente, ovvero Putin, e che tutti gli altri stiano silenti a guardare: “Spero che la guerra finisca il prima possibile su tutti i teatri, perché è un vantaggio per tutti, per russi, ucraini e europei. Spero non ci sia nessuno, men che meno in Europa, che non vuole fare finire la guerra e che nessuno si metta in mezzo se Putin e Zelenski, grazie a Trump, troveranno un accordo. L’elezione di Trump cambia tutto, chi lo critica o rosica o non capisce, io penso che il nemico non sia Trump, sta facendo più lui in poche settimane che Biden in quattro anni”.

Le elezioni in Germania

Insomma, per Salvini Trump è il “salvatore”, che riuscirà a chiudere tutte le guerre. D’altra parte, nel centrodestra si sa che Salvini è un ottimo “annusatore dell’aria che tira“ e infatti, dopo aver messo sul piedistallo più alto Trump, ecco che il ministro dei Trasporti, ieri a Genova per un sopralluogo al cantiere del Nodo di Genova (terzo valico), ha detto la sua anche su quanto sta accadendo in Germania e alle imminenti elezioni: “Non sono certo io a dover spiegare agli altri come si vota; ognuno è padrone a casa sua, però diciamo che se l’ipotesi è un altro inciucione fra democristiani e socialisti spero che i tedeschi scelgano il cambiamento, come spero in Austria vada avanti il cambiamento. C’è una bella aria in Europa, qualcuno la teme: io non ho mai paura del voto popolare”. Archiviata la fiammata sulla politica estera e dopo un passaggio di risposta agli attacchi arrivati dalla Russia al Capo dello Stato (“Mattarella non si tocca”, ha detto, chiudendo le polemiche sul suo silenzio), Salvini si è poi tuffato sulle questioni riguardanti il suo ministero.

Terzo valico a Genova e fine vita

Sul cantiere ligure, il ministro ha anticipato che i tempi saranno più lunghi di quelli programmati: “È chiaro che io penso che la scadenza di giugno 2026 verrà rivista e ripensata per il caro materiali, per il caro energia, per il caro prezzi, per le guerre, ahimè ancora in corso. Ovviamente l’elezione di Trump cambia tutto”. E il Ponte sullo Stretto? “Partirà prima della fine del mandato”, ha assicurato. “Siccome il mandato lo voglio finire, nel 2027 saremo già in fase di lavoro avanzato se tutto va come mi auguro che vada”. Salvini, in ultimo, ha anche toccato il tema del fine vita, indicando la necessità di fare una legge “in fretta” per evitare il sovrapporsi di leggi regionali individuali, come quella Toscana, che poi “non si capisce niente”. “Per quello che mi che riguarda la scelta sulla propria vita spetta al singolo, non allo Stato; non sono io a dover costringere a continuare a soffrire qualcuno che ritiene di fare una scelta diversa”, ha concluso Salvini.