Roma, 13 febbraio 2019 - La Giunta per le immunità parlamentari del Senato, che deve pronunciarsi sulla richiesta di autorizzazione a procedere per Salvini, manderà ai giudici di Catania le memorie del premier Conte e dei ministri Di Maio e Toninelli in cui si dichiara la corresponsabilità del governo nella gestione del caso Diciotti. E' stata di fatto accolta la proposta di Pietro Grasso, sostenuta dal senatore M5s Gregorio De Falco.
Per Regolamento infatti varrebbero solo le deposizioni del ministro indagato. Vista l'irritualità delle deposizioni 'extra', l'ex presidente del Senato nei giorni scorsi attaccava: "È suo dovere (di Gasparri, presidente della Giunta, ndr) informare la Procura e il Tribunale dei ministri delle dichiarazioni di corresponsabilità rese da Conte, Di Maio e Toninelli". E aggiungeva: "Se si stabilisce il principio che si possa andare oltre la legge ed essere salvati dalla maggioranza, si crea un precedente pericoloso".
Il presidente Maurizio Gasparri (FI), ha dato l'ok. Ora la stessa Giunta si aggiornerà dopo eventuali determinazioni del Tribunale, che al ministro Salvini contesta - lo ricordiamo - il reato di sequestro di persona aggravato per non aver fatto sbarcare per giorni i migranti dalla nave Diciottti lo scorso agosto.
LE MOTIVAZIONI DI GASPARRI - Intanto, come previsto, Gasparri ha proposto, nella qualità di relatore, di respingere la richiesta di autorizzazione a procedere : "Ritengo che l'azione del ministro è idonea a configurare il presupposto previsto dall'articolo 9, comma 3 della legge costituzionale del 1989 - spiega nella sua relazione il senatore forzista - cioè che ci siano delle esimenti che attengono al comportamento del governo e che sono citate dalla legge più volte e che attengono a un preminente interesse pubblico".
Mentre la posizione di Forza Italia è nota, ancora da chiarire quella del Movimento 5 Stelle. Il senatore grillino Mario Giarrusso assicura che "non verremo mai meno ai nostri ideali", anticipando un no alla richiesta. Ricondurre l'azione di Salvini a un interesse pubblico "significa in sintesi far coincidere governo con lo Stato - commenta il collega ex 5 Stelle ora gruppo misto Gregorio De Falco - c'è già passato qualcuno negli anni scorsi".
"Alla fine la colpa sembra non essere di Salvini ma del povero Giuseppe Conte, che da burattino diventa scudo umano", twitta il senatore Pd Francesco Bonifazi, capogruppo dem in Giunta per le Immunita' di Palazzo Madama.
La discussione in Giunta inizia oggi e il voto è atteso presumibilmente per la prossima settimana.