Roma, 28 marzo 2018 - Sembra sempre più in crisi l'idillio postelettorale Salvini-Di Maio, che ha permesso l'elezione dei presidenti di Camera e Senato ma che dopo quello non sembra riuscire a mettere le basi - come qualcuno sperava - per la formazione di un nuovo governo. Anche oggi si assiste a uno scambio di battute al veleno tra i due leader, anche se, da parte loro, i dem sospettano che "tra Lega e M5s in realtà è solo un gioco delle parti, hanno un accordo strutturale fortissimo".
Sulle trattative per il governo Salvini in serata sembra pessimista: "Non mi vedo a fare il ministro di un governo Di Maio. Il centrodestra ha preso più voti e ritengo che il candidato presidente del Consiglio debba essere del centrodestra. Se no qui si fa la figura del gambero... Siamo generosi ma non fino a questo punto".
Nella confusione delle posizioni, da stasera un punto certo c'è: le consultazioni del presidente Sergio Mattarella inizieranno mercoledì 4 aprile (e non il 3 come si ipotizzava). Il calendario è ancora in definizione ma è prevedibile che impegneranno tutto il resto della settimana.
Di Maio non molla: il premier sarò io
Salvini: il premier non può essere che di centrodestra
Salvini-Di Maio, è rottura sulla premiership
LA SFIDA DI SALVINI - A dar fuoco alle polveri di giornata è il leader leghista, che parlando in Senato conferma che il centrodestra andrà alle consultazioni con delegazioni distinte, prima di mandare un avvertimento battagliero al 'rivale' candidato premier pentastellato. "Io al Colle vado da solo. Così ha scelto il centrodestra, per la prima volta va bene così, poi vediamo...", premette Matteo Salvini. Poi la butta lì: Di Maio "deve cercare 90 voti, voglio vedere...", fa notare come a sottolineare che al centrodestra mancano meno voti per andare a governare: "Trovarne 50 è meglio di 90", aveva aggiunto.
LA REPLICA DI DI MAIO - E' qui che s'innesca la risposta a distanza di Luigi Di Maio: "Salvini dice che gli bastano 50 voti. Vuole fare il governo con i 50 voti del Pd di Renzi in accordo con Berlusconi? Auguri!", è il tweet del candidato premier dei 5 stelle.
Salvini dice che gli bastano 50 voti. Vuole fare il governo con i 50 voti del Pd di Renzi in accordo con Berlusconi? Auguri!
— Luigi Di Maio (@luigidimaio) 28 marzo 2018
Il ragionamento sotteso è evidente: M5S non ha certo paura di tornare alle urne dopio quello che Di Maio prospetta come un abbraccio politico fallimentare.
Ma finto o vero, il battibecco, una volta innescato, sembra infinito. Su Radio 105 Salvini replica: "Io dico che sono disponibile a ragionare con tutti, sul programma, sul lavoro, sulla sicurezza. Ma se Di Maio dice comando io, io dico, va beh, amico mio vai avanti...".
LA POSIZIONE DEL PD - E i dem tirati in ballo da Di Maio, cosa dicono? La posizione del Pd è twittata dal presidente Matteo Orfini: "Ragazzi, scusate se interrompo il vostro affettuoso corteggiamento... ma coi voti del Pd non farete alcun governo perché i nostri parlamentari staranno all'opposizione. Buon proseguimento".
Ragazzi, scusate se interrompo il vostro affettuoso corteggiamento...ma coi voti del Pd non farete alcun governo perché i nostri parlamentari staranno all'opposizione. Buon proseguimento https://t.co/4qr7qMTkrl
— orfini (@orfini) 28 marzo 2018
Interviene anche Graziano Delrio, neo capogruppo Pd alla Camera: "I voti del Pd non sono a disposizione. Decidiamo noi". E il capogruppo Pd al Senato Andrea Marcucci: "Io sono convinto che Salvini e Di Maio alla fine troveranno un accordo, quando avranno risolto la primaria collocazione delle poltrone da attribuire dice a "Democratica" - Gli elettori ci hanno mandato all'opposizione e inoltre il programma giallo-verde è totalmente in antitesi con il nostro. Non vedo alcun spazio di 'trattativa' con il Pd".
Quanto al segretario reggente Maurizio Martina, spiega: "Il Partito Democratico di certo non parteciperà a nessun incontro sui programmi con altri in questi giorni. Noi attendiamo con rispetto prima di tutto le consultazioni del Presidente della Repubblica". E nel caso il Pd dovesse rimanere senza un vicepresidente alla Camera, nessun parlamentare dem entrerà nell'ufficio di presidenza della Camera.
SENATO, i 4 VICEPRESIDENTI - Anna Rossomando, Ignazio La Russa, Roberto Calderoli e Paola Taverna: sono loro i quattro vicepresidenti che affiancheranno Elisabetta Casellati nella guida del Senato
I BOOKMAKER - Per i bookmaker di Softbet24, come riporta Agipronews, sarà Di Maio il prossimo premier incaricato, una possibilità a 1,75, con Salvini che insegue a 2 volte la posta. Prende quota l'ipotesi di un Governo M5S-centrodestra (a 1,50), con la coalizione tra grillini e Lega seconda in lavagna a 2,00. Nonostante il Pd abbia ribadito di voler fare opposizione, un Governo insieme ai 5Stelle si gioca a 2,50 e per l'accordo tra democratici e centrodestra si sale a 5,00. In questo caso, i bookmaker punterebbero su Paolo Gentiloni premier a 3 volte la scommessa, con Gianni Letta a 5,00 e il presidente del Parlamento Europeo Antonio Tajani a 10,00. Un nome "nuovo" alla guida del prossimo Governo, invece, si gioca a 6,00.