Sabato 23 Novembre 2024
REDAZIONE POLITICA

Salvini in Calabria: "Questa Regione mi fa vergognare di essere italiano"

Il leader della Lega ha replicato così ai contestatori a Lamezia Terme

Il segretario della Lega Nord Matteo Salvini  (Ansa)

Il segretario della Lega Nord Matteo Salvini (Ansa)

Roma, 2 luglio 2015. - "I terroni non dimenticano": così la Calabria ha accolto la visita di Matteo Salvini, e lui ha subito replicato: "In questo momento questa Regione mi fa vergognare di essere italiano". Striscioni di proteste e una cinquantina di manifestanti all'arrivo del leader della Lega a Lamezia Terme, dove, prima di recarsi al Cara di Isola Capo Rizzuto e poi a Catanzaro, ha tenuto una conferenza stampa per dire, chiamando in causa la 'rimborsopoli' regionale, che "se la giocano tra Calabria e Sicilia a chi perde più assessori. Non pensavo che in Calabria ci fosse una giunta regionale così ristretta. Che la Regione Calabria funzioni con un assessore e un presidente, si tratta di un record storico. In un paese normale si andrebbe a votare in autunno. Noi nel nostro piccolo siamo a disposizione perché la Calabria e l'Italia non hanno niente da imparare da nessun altro Paese europeo". 

"Secondo qualcuno- continua Salvini- il problema della Calabria è Salvini e questo qualcuno va ricoverato. In Calabria c'è il record della disoccupazione pari al 23% e soprattutto c'è il record di disoccupazione femminile e giovanile. Io non prometto miracoli perché c'è già un fenomeno che ha promesso 80 euro in più in busta paga. Noi vogliamo per la Calabria una vita normale. Qualche posto di lavoro in più qualche immigrato in meno, qualche 'ndranghetista in meno". 

Insomma, Salvini abbandona la rotta secessionista e punta a raccogliere voti anche al sud: "Io sono a disposizione dei calabresi, e ricevo tanti inviti in molti Comuni. Non ho cambiato idea rispetto al federalismo e alla necessità dell'autodeterminazione, ma occorre che i calabresi eleggano le persone giuste e sappiano autogestirsi. Prima pensavamo che la battaglia conto questa Europa si potesse fare solo al nord, ma ci siamo resi conto che per vincere c'è bisogno del contributo di tutti".