Lunedì 30 Dicembre 2024
LORENZO CASTELLANI
Politica

Salis contro Vannacci. Gli opposti estremismi macinano voti

Il 2024 ha mostrato alcune fratture fondamentali nella politica italiana e la più rilevante è una polarizzazione sempre più...

Il 2024 ha mostrato alcune fratture fondamentali nella politica italiana e la più rilevante è una polarizzazione sempre più spinta nel dibattito pubblico. L’Italia alle Europee ha visto l’ascesa di due volti che hanno certificato questa contrapposizione: Ilaria Salis a sinistra e Roberto Vannacci a destra. La prima è stata oggetto di una battaglia di Avs per il garantismo in funzione anti-governo ungherese di Orban che aveva arrestato la docente-attivista. Salis è diventata il volto di una sinistra movimentista, radicale, focalizzata sui diritti sociali, pro-immigrati e che fa dell’antifascismo la sua battaglia totalizzante. Un pezzo consistente degli elettori di sinistra, forse stanchi della postura istituzionale del Pd e del progressismo europeista di Schlein, ha preferito sposare una battaglia forte, fondata sulla netta contrapposizione verso le destre e i centristi. Il fenomeno speculare, e di proporzioni elettorali ancor maggiori, è l’ascesa del generale Vannacci come candidato di punta della Lega. Dopo un libro auto-pubblicato di grande successo, che è diventato una sorta di libello sacro della destra nazionalista, Vannacci è stata l’invenzione elettorale che ha permesso a Matteo Salvini di limitare l’emorragia di voti della Lega alle Europee. Il generale nella sua campagna elettorale ha coperto ogni tema caldo del dibattito: dai diritti civili all’immigrazione, dal fascismo all’ordine pubblico interpretando l’idea di uomo forte, conservatore, euroscettico e dal pugno di ferro che piace a destra. Se Salis è il volto della ricomparsa, con ottimi risultati elettorali, della sinistra radicale tramite Alleanza Verdi-Sinistra, Vannacci è la conferma che la vecchia Lega federalista è oramai morta e sepolta a favore della svolta nazionalista.