Roma, 20 dicembre 2016 - Questa mattina Raffaele Marra, ormai ex braccio destro di Virginia Raggi in Campidoglio, sarà sentito dai magistrati. «Davvero, vediamo adesso che cosa avrà da dire – commenta sferzante Carla Raineri, la ex capo di gabinetto capitolina autrice del dossier che ha fatto scaturire l’inchiesta sulle nomine – visto che diceva sempre, come un mantra minaccioso, ‘se parlo io...’. Ecco, adesso ha l’opportunità di parlare, che lo faccia!». Intanto, ha cominciato a parlare Rodolfo Murra, ex avvocato capitolino. Che ha raccontato di aver avuto la sensazione che Marra potesse ricattare la Raggi. «Ho avuto anche io quella sensazione – racconta ancora Raineri – anche perché Marra si comportava come se il sindaco fosse lui e si muoveva in maniera spregiudicata assieme a Romeo. Erano sodali, avvinghiati in modo indissolubile, un sol respiro... il primo che vestiva gessato e sembrava civile, mentre l’altro rozzo e arrogante fino al limite della brutalità...».
E dove nasceva, secondo lei, il motivo del ricatto? Raineri riflette: «Questo posso solo immaginarlo... so per certo che è stato Romeo a presentare Marra alla Raggi. Dunque il vero sodalizio comincia con il primo. E so per certo che Marra è comunque entrato nella vita della Raggi, se così si può dire, ben prima di essere eletta sindaco. Insomma, il patto tra i tre, evidentemente, era precedente, fin da quando la Raggi vinse le ‘comunarie’ a 5 stelle contro De Vito». C'è dunque, il sospetto che ci possa essere stato, da parte di Marra, una sorta di aiuto elettorale alla Raggi. Un aiuto «pesante». «Posso credere che sia possibile – risponde ancora – anzi senz’altro sarà stato così. Marra e Romeo hanno portato una montagna di voti alla Raggi, poi sono passati all’incasso, come avviene in questi casi. Però, forse, la questione non si limita solo a questo. Ho la sensazione che ci sia anche di più». E per quale motivo? «Le racconto un episodio. Durante il ricevimento per il matrimonio di un Consigliere di Stato in Campidoglio, un comune amico incrociò l’avvocato Sammarco (Pieremilio Sammarco, avvocato ‘mentore’ della Raggi, legato a Cesare Previti da antica amicizia, ) e gli chiese come mai la Raggi avesse accanto un personaggio discutibile come Marra. L’avvocato Sammarco rispose seccato: ‘Marra non si tocca’. Una risposta che dice molte cose...».
Cose che, se verrà sentita, Raineri racconterà ancora ai magistrati «anche se – commenta – il dossier che ho presentato in Procura parla chiaro, ma credo che sì, alla fine mi sentiranno, anche se quello che so l’ho scritto per filo e per segno. Alcune valutazioni, però, sono successive». Resta un grande nodo, ovvero il possibile avviso di garanzia alla Raggi. Che, secondo Raineri, prima o poi arriverà. «A mio parere – conclude – la Procura non può non farlo, ma sui tempi di maturazione di tutto questo non sono in grado di dire nulla perché rientra in una specifica e delicata valutazione degli inquirenti».