Giovedì 24 Ottobre 2024

Maternità surrogata, i medici contro Roccella: “Noi esonerati dall’obbligo di denuncia”

La ministra: i sanitari devono segnalare le violazioni della legge sulla gestazione per altri, diventata “reato universale”. La replica di Filippo Anelli (Fnomceo): “Il nostro dovere è curare”

Roma, 21 ottobre 2024 – Non è chiusa la polemica sulla legge che classifica la maternità surrogata come reato universale e per questo prevede sanzioni anche per chi vi ricorra all’estero. Un ulteriore dibattito si apre sul ruolo dei sanitari nell’applicazione della legge. 

Per la ministra della famiglia Eugenia Roccella anche un medico in quanto “pubblico ufficiale” è “tenuto a segnalare i casi di sospetta violazione della legge sulla maternità surrogata alla Procura – spiega la ministra a Tagadà, su La7 –. E poi si vedrà”.

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Eugenia Maria Roccella ministro per la Famiglia e la Natalità  del Governo Meloni (Photo Roberto Serra / Iguana)

Parole indigeste all’Ordine dei medici. “Il medico ha il dovere di curare – puntualizza Filippo Anelli, presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici (Fnomceo) –. Che il medico sia esonerato dall'obbligo di denuncia nei confronti del proprio paziente lo si desume anche dal capoverso dell'articolo 365 del Codice penale che esime il medico da tale obbligo quando il referto esporrebbe la persona assistita a procedimento penale”.

“Il medico – continua Anelli illustrando una posizione che dovrebbe esser pubblicata anche 

sulla rivista scientifica British Medical Journal – non deve, è vero, ostacolare la giustizia ma non deve, soprattutto, porre in essere atti che mettano a rischio la relazione di cura, limitando la tutela della salute dei cittadini”. Il dovere di cura che appartiene al medico  “deriva dalla Legge, in primis la Costituzione, e dal Codice deontologico, è confermato dalla Giurisprudenza e prevale su ogni altro obbligo, facoltà o diritto".