ROMA, 23 NOVEMBRE 2014 - ENRICO Morando, viceministro dell’Economia, il governo vuole fare la rivoluzione in Rai. A partire dal canone..
«È vero».
E per avere certezza di introito avreste anche intenzione di estenderlo alle seconde case…
«Questo, invece, non è vero. Anzi, le dico di più; è un’assoluta falsità. Quello che stiamo cercando di fare è una rimodulazione del canone Rai in modo che lo paghino tutti, azzerando sperabilmente l’attuale, mastodontica, evasione, in modo anche da coprire, attraverso un’unica tassa, altri aspetti del comparto dell’emittenza, come quello delle tv private che versano da anni in una crisi profonda».
Come intendete rimodulare il canone?
«Stiamo parlando di una norma che è ancora allo studio di fattibilità. E non è poi detto che ce la faremo ad approvarla nei tempi, così stretti, che ci impone la scadenza dell’anno».
Il prossimo anno potremo essere chiamati a pagare il canone così come lo abbiamo sempre fatto?
«Sì, certo, se non ci saranno le condizioni, temporali e politiche, potremo rimandare tutto al prossimo anno quando si dovrà mettere mano velocemente alla riforma della governance Rai, visto che il cda scade ad aprile e così non si può continuare. Per quanto mi riguarda, auspico che si ridiscuta dell’intero sistema radiotelevisivo nel suo complesso, non prima il canone poi la riforma della governance. Ma questo non dipende da me».
Renzi, però, aveva promesso che avrebbe fatto la riforma del canone entro l’anno. Cosa è cambiato?
«Infatti non ho detto che non si fa, ho detto che dobbiamo studiarla bene…».
L’idea di inserire il canone nella bolletta della luce era stata già bocciata dall’Authority...
«Si, ma anche questo, comunque, è superabile. Basterebbe fare delle convenzioni con i fornitori di energia, caricandosi degli oneri derivanti, e il gioco sarebbe fatto. No, non è quello il problema principale, è la declinazione della nuova tassa che dovrà essere calibrata a seconda del reddito e con una serie molto ampia di esenzioni. E non si chiamerà più, di certo, ‘canone Rai’, ma potrebbe servire anche a finanziare, come dicevo, le tv private. E anche qualcos’altro…».
Ncd, però, già ha detto di essere contraria…
«A cosa?».
Al canone nella bolletta.
«Mah, mi domando come si faccia a essere contrari a qualcosa che ancora non c’è. Al momento, siamo ancora alle questioni tecniche».
Comunque, ci sono molte resistenze al cambiamento.
«Per forza, ora l’evasione è a livelli intollerabili, con il nuovo sistema dovranno pagare tutti o quasi; chiaro che si faccia di tutto per far restare tutto così com’è».
Se non ci riuscirete entro l’anno, per l’opposizione sarà l’ennesima promessa mancata del governo.
«Io la metterei così: ce la stiamo mettendo tutta per fare in modo che il canone sia cambiato a partire dal prossimo anno, ma se non ce la dovessimo fare non sarà un dramma».
di Elena G. Polidori