Roma, 8 settembre 2024 – Ritanna Armeni, giornalista e saggista, ama ricordare di aver avuto una madre e una nonna entrambe femministe. “Che pena”, ha scritto su Facebook a proposito della vicenda Sangiuliano.
Chi è che la fa pena? Boccia, il ministro, la moglie o Meloni?
“Mi fa pena la situazione. E mi fanno pena gli italiani, costretti ad assistere a qualcosa di squallido, ma anche indicativo di un costume, di una tendenza, di un modo di fare politica. La pena è per tutti noi”.
Giorgia Meloni a proposito di Maria Rosaria Boccia ha detto: “La mia idea su come una donna deve guadagnarsi uno spazio nella società è diametralmente opposta da quella di questa persona”. “Mi è sembrata una frase infelice e sessista. Perché viene fuori la figura di un Sangiuliano puro e innocente e di una poco di buono che l’ha irretito. Questa immagine è profondamente maschilista. Mi sembra che siamo davanti a un #metoo all’italiana con anni di ritardo: anche lì c’erano uomini potenti, donne che non erano Santa Maria Goretti e un sistema in cui un uomo forte poteva obbligare una donna a fare quello che voleva lui sulla base di un ricatto. Qui però c’è una differenza in peggio: c’è di mezzo un politico, un ministro, un uomo che ci rappresenta”.
Boccia ha risposto su Instagram: “Questa persona è una dilettante” citando Berlusconi. Non sembra avere a cuore le battaglie femministe.
“Forse voleva paragonare Sangiuliano a Berlusconi. In effetti lui faceva queste cose con maggiore empatia rispetto al ministro. D’altro canto diceva di sé stesso che le donne venivano con lui perché aveva i soldi ed era simpatico: aveva molta ironia. Sangiuliano non mi sembra che ce l’abbia”.
L’imprenditrice ha anche detto che ha trovato questo modo per difendere la sua dignità di donna. Lei avrebbe usato lo stesso metodo?
“No. Però capisco che cosa è scattato in lei. Quando un uomo ti dice “io sono maschio, potente e ministro. Nessuno ti crederà”, la rabbia viene. Forse non avrei usato quel metodo, ciascuno ha il suo. Però quella frase era davvero odiosa”.
Ma non era anche un po’ una frase da cavernicoli ai tempi del #metoo?
“Certo. Una delle cose che stupisce in questa vicenda è che ci siano uomini che pensano che le donne siano ancora così ingenue come tanti anni fa. Lei invece è stata ferma, composta e capace di dominare anche l’intervista in tv. E questo dimostra che gli uomini non hanno ancora capito niente: la possibilità di incontrare una donna che a quel potere risponde oggi è molto superiore rispetto ad anni fa”.
Federica Corsini, moglie di Sangiuliano, giornalista Rai, in questa vicenda non ha ancora parlato pubblicamente.
“La sua è una figura molto classica, quella della moglie silenziosa, che è stata ingiustamente umiliata. Dal marito, però. Ha avuto un atteggiamento molto tradizionale, ma comprensibile per lo choc che ha provato. In questa vicenda c’è una persona umiliata come Corsini, un’altra che sta dimostrando grande grinta e capacità di reagire come Boccia. E poi c’è la vera perdente, che è Giorgia Meloni. Tre donne protagoniste: anche questo è un segno dei tempi che cambiano”.