Lunedì 23 Dicembre 2024
ETTORE MARIA COLOMBO
Politica

La disfatta di Elly Schlein ai ballottaggi. E a Vicenza il candidato disse: “Non venite qui”

Caduta Ancona, che la leader dem sperava di tenere. Cappotto in Toscana, dove il Pd perde persino a Campi Bisenzio, nella cittadina del segretario regionale, sconfitto da un candidato della sinistra radicale

Roma, 29 maggio 2023 – Certo, l’affluenza (49,64% contro il 58,39% del primo turno). Certo, la compattezza della coalizione di centrodestra, sempre unita e dappertutto, al primo come al secondo turno, contro le alleanze ‘variabili’ del centrosinistra, in alcuni casi in formato classico e in altri allargato ai 5 Stelle (ma dove Pd e M5s sono andati uniti, come a Brindisi e Pisa, le sconfitte sono cocenti). Certo, è un test ‘solo’ locale, amministrativo, anche se non ce ne saranno altri, da qui al 2024, quando ci saranno le elezioni europee, tranne il piccolo Molise che tornerà a voto a fine giugno.

Elly Schlein (Ansa)
Elly Schlein (Ansa)

Ma, come la giri giri e come la metti metti, la notizia è una sola: il centrodestra ha vinto praticamente ovunque, il centrosinistra (Pd in testa) ha perso praticamente dappertutto, tranne a Vicenza, isola isolata e felice, dove il candidato è, però, un ‘civico’ che aveva chiesto, e pure in modo esplicito, ai leader nazionali (leggi: Schlein) di “non farsi vedere in città”. Una vera debacle dem che peserà non poco sul percorso politico intrapreso dalla segretaria Elly Schlein che sperava di ‘tenere’ Ancona e di vincere in almeno una, se non due città ex ‘rosse’ toscane.

Nel centrodestra quasi non credono ai loro occhi. Vincono in sei città su sette: Ancona, Pisa, Siena, Massa, Terni, Brindisi, tranne che a Vicenza. Si votava in 41 comuni. Nei capoluoghi di provincia (13 in totale) si partiva dal 4 (Latina, Imperia, Sondrio, Treviso) a 2 (Brescia e Teramo) per il centrodestra nelle città vinte al primo turno. Con i risultati di oggi finisce 10 a 4 per il centrodestra.

Inoltre, si votava, al primo turno, in 128 comuni siciliani, tra cui Catania, Trapani, Siracusa, Ragusa, e 39 sardi.  Sia a Catania che a Trapani la vittoria del centrodestra al primo turno è nei fatti. Tornando ai ballottaggi nei 7 capoluoghi l’unica in controtendenza è Vicenza: il nuovo sindaco è Giacomo Possamai, profilo civico che batte l’uscente, Francesco Ruocco (centrodestra), sul filo di lana (51% a 49%, appena 500 voti reali).

Ad Ancona l’ex coordinatore azzurro Daniele Silvetti supera la candidata del centrosinistra, Ida Simonelli, con il 51,7% contro il 48,3%. Ora il capoluogo di regione farà asse con il governatore delle Marche, Acquaroli (FdI), in sella dal 2010.

Nei tre capoluoghi di provincia toscani le altre tre sconfitte più brucianti per il Pd. A Pisa trova la riconferma Michele Conti (centrodestra), che non aveva ottenuto il successo al primo turno per soli 15 voti, e ora vince col 52% contro il 48% dello sfidante Paolo Martinelli, uomo delle Acli e sostenuto da Pd e M5s.

A Massa il sindaco uscente, Francesco Persiani, è stato riconfermato contro lo sfidante di centrosinistra Enzo Ricci (54,5% contro 45,5%), anche grazie al ‘rientro’ in coalizione di FdI che al primo turno correva sola. A Siena Nicoletta Fabio, sostenuta dal centrodestra, vince contro Anna Ferretti, appoggiata da Pd e sinistra varia: 52,4% a 47,6%. Menzione particolare per Campi Bisenzio, dove si impone il candidato della sinistra radicale Andrea Tagliaferri con il 57% contro il candidato ufficiale del Pd Leonardo Fabbri fermo al 42% nella cittadina del segretario regionale (Area Schlein) e deputato Emiliano Fossi che ora avrà i suoi guai anche in casa… Altro smacco a Brindisi, dove vince il centrodestra con un trionfante Giuseppe Marchionna che sconfigge Roberto Fusco, candidato del M5s sostenuto anche dal Pd con un netto 54% contro il 46%. Infine, gara tutta interna al centrodestra a Terni, dove il civico, centrista e presidente di Ternana calcio, Stefano Bandecchi, vince con il 54,7% il candidato del centrodestra, Orlando Masselli (FdI), fermo al 45,3% con il centrosinistra rimasto fuori dal ballottaggio.