Roma, 13 febbraio 2025 – Nella maggioranza non sono tutti d’accordo, ma il partito della premier è deciso a provare a battere la strada del dialogo con la magistratura. Lo conferma anche Galeazzo Bignami, capogruppo di FdI alla Camera.
Presidente, nell’apertura al confronto con i magistrati è contemplata anche la possibilità di rivedere la separazione delle carriere?
“Si tratta di un impegno assunto con gli italiani. È vero che in parte opera già una separazione nei fatti, ma così si inserisce il principio in Costituzione”.
E allora, cosa si può cambiare nella riforma al Senato?
“Ho la sensazione che il nodo vero per alcuni dentro l’Associazione nazionale magistrati sia il sorteggio per i due Csm. Una volta inserito in Costituzione, ci saranno poi da definire le norme che disciplineranno le modalità di sorteggio e il confronto su queste può essere proficuo”.
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C’è tensione anche con la Corte penale internazionale: perché l’Italia non ha firmato la dichiarazione di solidarietà dopo le sanzioni decise dal presidente americano Trump?
“Gli Stati che hanno proposto quell’atto volevano censurare il presidente Trump perché aveva accusato la Cpi di aver intrapreso azioni prive di fondamento contro Israele. Abbiamo ritenuto saggio non entrare nella diatriba”.
Sulle sanzioni decise da Trump siete d’accordo o no?
“Direi che le sanzioni fossero finalizzate soprattutto alla politica interna, visto che solo due giorni prima aveva incontrato il premier israeliano Netanyahu”.
Cosa può cambiare la lettera inviata dal ministro della Giustizia, Carlo Nordio, alla Cpi?
“La lettera, che serve ad arricchire un confronto, rientra nel normale dialogo istituzionale tra Cpi e uno Stato membro”.
Però la missiva si sofferma solo sulle criticità individuate nell’azione della Cpi sul caso Almasri. L’Italia non ha sbagliato nulla?
“I giudici della Procura e della Corte d’appello parlano di arresto irrituale. Ovvero illegale. Potevamo anche stare di fronte al peggiore criminale del mondo, ma quel mandato di arresto presentava criticità tanto significative che poi la Cpi lo ha riscritto. Era un atto nullo, come ha spiegato il ministro della Giustizia. Difficile, sul piano del diritto, dire che hai sbagliato a non applicare un atto nullo”.
C’è pure l’aspetto politico su cui l’opposizione insiste.
“Io mi attengo allo stato di diritto, se passiamo a considerazioni di altro tipo, diventa la giungla. È questo che vuole l’opposizione? O magari pensa di disdettare gli accordi di Minniti con la Libia? Questa è la proposta alternativa alla nostra sull’immigrazione? Far partire tutti? Non governare i flussi migratori?”.
Ecco: si parla di un nuovo decreto Albania. Perché? Non volete continuare a dare la sensazione di buttare i soldi?
“Intanto, quando si parla di spreco si deve partire da dati oggettivi: si tratta di 800 milioni in sei anni. Il Def del governo Gentiloni, di centrosinistra, prevedeva 5 miliardi l’anno di soldi pubblici spesi per l’accoglienza dei migranti. Detto questo, il cambio di tipologia di soggetti accolti dai centri in Albania non è un elemento dirimente dell’accordo stretto con Edi Rama. Si era ritenuto di utilizzare i centri per le procedure accelerate di identificazione, si ragiona se trasferire i migranti già presenti in Italia da rimpatriare”.
Quando arriverà il nuovo provvedimento?
“Ritengo a breve. I centri in Albania fanno parte di una strategia più ampia che prevede il controllo delle partenze, gli accordi bilaterali, un pattugliamento sulle coste degli Stati del Nord Africa con il coinvolgimento della Ue. Di fatto è ciò che fin dall’inizio abbiamo chiamato blocco navale: alla faccia di chi vedeva, dietro quella definizione, navi da guerra che speronavano i barchini degli immigrati. Questo lo hanno fatto i governi del centrosinistra con l’Albania quando Prodi era premier”.
Perché la premier si rifiuta di riferire in aula come chiede l’opposizione?
“L’opposizione che si riempie la bocca con la Costituzione, dovrebbe ricordare che l’articolo 95 stabilisce che per gli atti compiuti dai singoli dicasteri la responsabilità è dei ministri. Dunque perché la premier dovrebbe andare in aula? Ma all’opposizione non interessa il confronto, vuole solo fare la polemica”.
Nei prossimi giorni dovrete affrontare due mozioni di sfiducia: quella contro la ministra Santanchè e quella contro il Guardasigilli Nordio. Come andrà a finire?
“Verranno bocciate”.