Roma, 16 novembre 2018 - Abbozzato già ieri nel corso della visita a Napoli di Salvini, lo scontro Lega-M5S sui rifiuti in Campania esplode oggi, quando sul tema 'bollente' interviene anche il presidente della Camera. Roberto Fico si schiera, ovvio, con Di Maio e bacchetta Salvini per le parole verso il sindaco di Napoli ("Non mi piace venga a dire 'mangiateli'", riflette Fico) oltre a garantire: mai altri inceneritori in Campania. Il vicepremier leghista però insiste: "Chi dice sempre e solo dei 'No provoca roghi tossici e malattie". Il ragionamento di Salvini è semplice: "Perché in Lombardia ci sono 13 impianti e in Campania uno?". E a Di Maio dice chiaro: "Non c'è nel contratto di governo? Vallo a spiegare ai bambini che fra due mesi respirano merda. Li faremo". Insomma, è muro contro muro.
La questione si allarga sempre più: la ministra per il Sud Barbara Lezzi dà manforte ai grillini spiegando: "L'inceneritore è il passato, dobbiamo ripartire da una visione virtuosa dell'ambiente che possa finalmente apportare benessere e salute ai cittadini. L'inceneritore va nella direzione opposta". Alla fine, a far da paciere, interviene anche il premier Giuseppe Conte: "Lunedì saremo nella Terra dei fuochi, affronteremo il problema in modo organico e ne avrete di nuove".
FICO: UNO SCHIAFFO - Roberto Fico, che è napoletano, non ha paura di alzare la voce: "Tranquillizzo tutti i cittadini napoletani e campani. Vi assicuro che in questa regione non si farà neanche un inceneritore. E' uno schiaffo forte a Napoli e alla Campania arrivare qui e dire che ci vuole un inceneritore a provincia dopo le lotte che sono state fatte". Poi spiega la sua logica: "C'è bisogno di impianti di compostaggio, di trattamento meccanico manuale, di raccolta differenziata porta a porta, di riciclo, di riutilizzo e di riduzione a monte dei rifiuti fuori dalla logica dei termovalorizzatori. E insiste: "Se dopo tanti anni lo dobbiamo ridire, lo diciamo ancora più forte, e siamo pronti a lottare per questo. In questa regione ve lo assicuro non si farà neanche un termovalorizzatore in più".
SALVINI E LA 'BENEAMATA CEPPA' - All'opposto il leader della Lega: "Gli inceneritori sono fondamentali: devono scegliere gli enti locali, sindaci e regione, ma tutti dicono 'da me no', quindi li faremo, e senza ceppa", promette riferendosi all'espresione usata ieri da Di Maio. A 48 pre dalla firma del protocollo del Governo per la Terra dei Fuochi, in programma a Caserta, Matteo Salvini tira dritto per la sua strada e non fa arretrare la Lega dalla linea pro-inceneritori. "Ho passato una giornata a Napoli con la gente e i tecnici ed erano tutti molto preoccupati per salute. No agli inceneritori? Devi fare delle strutture. Perché in Lombardia ci sono tredici impianti e in Campania 1? Il rapporto non può essere 13 a 1. Inoltre con la differenziata sei indietro" e così poi "ci sono roghi i tossici e le discariche".
Ma Salvini nega che sui rifiuti possa scivolare il governo gialloverde: "Con Di Maio andiamo d'amore e d'accordo" e "per fortuna" sulla polemica sugli inceneritori in Campania "si è fermato alla ceppa...", perché "a Milano dopo la ceppa c'è altro...".
Poi però attacca: "La percentuale di raccolta differenziata in Campania è quasi 20 punti inferiore a quella di altre regioni italiane. Nel 2016 la Campania ha esportato in Italia e in Europa 300mila tonnellate di rifiuti con una spesa per decine di milioni di euro. Da anni non ci sono interventi. Mi chiedo: qual è la soluzione per tutelare la salute dei campani, che peraltro pagano la tassa per i rifiuti? In Lombardia ci sono ben tredici termovalorizzatori che non inquinano ma producono energia e ricchezza: chi dice sempre e solo dei 'no' - ha accusato il vicepremier leader della Lega e ministro degli Interni- provoca roghi tossici e malattie".