Lunedì 25 Novembre 2024
REDAZIONE POLITICA

Renzi sui migranti: "Aiutiamoli a casa loro". Bufera social

Coro di critiche per il post (poi rimosso) su Facebook: "Sembra uno slogan della Lega"

Matteo Renzi in un post su Facebook (Ansa)

Matteo Renzi in un post su Facebook (Ansa)

Roma, 7 luglio 2017 - "Aiutiamoli a casa loro". E' il post sui migranti pubblicato sulla pagina del Pd, che riportava una frase del segretario, Matteo Renzi, ripresa dal suo ultimo libro 'Avanti'. Il post è stato poi rimosso da Facebook, ma non in tempo per placare le polemiche piovute sul leader Pd, sia da sinistra che da destra, con tanto di accostamento a Matteo Salvini.

"Noi non abbiamo il dovere morale di accoglierli, ripetiamocelo. Ma abbiamo il dovere morale di aiutarli. E di aiutarli davvero a casa loro", è la frase, per intero, incriminata e depennata. Mentre altri stralci del libro restano on line come quella che ribadisce: "Lo ius soli è una norma di civiltà che non c'entra niente con la sicurezza. Ci deve però essere un numero chiuso di arrivi: non ci dobbiamo sentire in colpa se non possiamo accogliere tutti". E ancora: "Tagliamo i finanziamenti ai Paesi che non rispettano gli accordi sui migranti. Loro chiudono i porti europei? Noi blocchiamo i fondi europei".

Alle frasi di Renzi arriva, a giro di posta, la reazione di Salvini: "Numero chiuso: lui lo dice noi lo faremo".

All'attacco anche il Movimento 5 Stelle per il quale il Pd non sa gestire il problema: "Quando M5S sarà al governo non si limiterà a tuonare a vuoto. Non accetteremo misere mancette dall'Europa per conservare i propri muri aprendo i nostri porti, visto che non abbiamo coop da mantenere. E se l'Europa continuerà a lasciarci soli, faremo un congruo taglio del budget europeo, dirottando i miliardi che pretendono sulla gestione dei migranti e sui rimpatri. L'Europa capisce solo il portafoglio, e lì agiremo", annuncia.

Anche Giuseppe Civati, ex Pd ora in Possibile, ha colto gli echi leghisti di questa frase e ha chiesto di "diffidare delle imitazioni", perché "anche l'altro si chiama Matteo", ma di cognome fa Salvini. Né si lascia scappare l'occasione di criticare una politica considerata, in sostanza di destra, il Movimento democratico progressista: "Dopo imitazione Berlusconi per ponte sullo stretto ora tocca a Salvini per immigrazione. Prima o poi Renzi dovrà pagare diritti di autore", scrive Arturo Scotto. Rincara Sinistra italiana con Giulio Marcon: "Ormai Renzi non sa piu' che pesci pigliare sull'immigrazione e rincorre la destra sul suo terreno.

Sul fronte opposto, anche Forza Italia non tace: "Renzi prova a scaricare le responsabilità della sua inconcludenza in capo a governi precedenti confondendo le carte", dichiara il capogruppo al Senato, Paolo Romani. "Ora Renzi e il Pd parlano di numero chiuso per immigrati e voce grossa con l'Europa. Forse si sono accorti che siamo in emergenza", aggiunge il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti. La proposta di stabilire un "numero chiuso" agli ingressi di Migranti in Italia, lanciata oggi da Matteo Renzi, "è uno dei molti modi, come la questione dei porti, di dire all'Europa che non riusciamo a gestire da soli un fenomeno che durerà ancora molto nel tempo, che non riguarda l'Italia ma riguarda tutta l'Europa e riguarda l'Italia solo perché è il luogo di approdo più vicino alle rotte dei migranti", spiega da Tallin il ministro della Giustizia, Andrea Orlando.

Sulla questione migranti interviene anche il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, per confermare che la capacità di accoglienza non è illimitata e che "non ci possono essere un soccorso internazionale e un'accoglienza nazionale di un solo Paese". "La destra ha zero titoli per attaccare Matteo Renzi sui migranti. E' la stessa che ha firmato gli accordi di Dublino nel 2003 e tagliato i fondi sulla cooperazione internazionale", replica alle critiche il Pd con Andrea Marcucci.

Ed ecco che allora Matteo Renzi scrive a sua volta su Facebook: "Ho fatto una scommessa affascinante: parlare di cose serie sui social. Non rincorrere i "mi piace", ma affrontare temi difficili, delicati. E discuterne. Non va di moda, lo so. Ma è giusto così, secondo me. Perché penso di avere qualcosa da dire e molto da imparare, e questo mi piace. E mi piace provare ad essere migliore. Almeno provarci! Per questo non mi toccano le polemiche di persone che attaccano per motivo ideologico, senza leggere cio' che l'altro scrive..".