C’è poco da fare: il leader di Italia Viva, e molto altro ancora (ex sindaco di Firenze, ex segretario del Pd, ex presidente del Consiglio eccetera) è sempre più “Renzi d’Arabia“. La notizia è di ieri. E ce la dà proprio lui, Matteo (il ruolo di direttore editoriale del Riformista gli ha affinato il gusto...). Scrive su Twitter: "In Giordania per il Royal Wedding. Fuga di qualche ora con Agnese, immersi nella bellezza di Petra". Il tutto corredato da una foto, sfolgorante di sole, con l’amata moglie. Agnese e Matteo hanno avuto una opportunità che molti invidieranno: essere gli unici italiani invitati alle nozze tra il principe giordano Hussein e Raiwa Al Saif, saudita. Nozze gioiose e piene di brio. Unici italiani a fronte di un mondo che porta i nomi di William e Kate, della first lady Usa Jill Biden e molti altri.
Ma torniamo a Renzi d’Arabia. Concentriamoci sulla foto: moglie e marito sono felici. Lei impeccabile, di bianco vestita, lui sorridente. Anche se, nota qualcuno, la camicia bianca e i pantaloni scuri e la cintura nerissima forse stonano nel contesto di Petra. Petra, "la magnifica Città Antica – si legge sulla Lonely Planet – seminascosta nel paesaggio spazzato dal vento della Giordania meridionale". Petra, Patrimonio dell’Umanità, certifica l’Unesco. Insomma, un luogo che ben si attaglia a quanto Renzi sostiene da anni: il mondo arabo come culla di un "Nuovo Rinascimento". L’espressione, che suscitò polemiche, fu lanciata proprio da Renzi nel 2021 a un incontro col principe ereditario saudita, e dall’anno successivo premier, Mohamed bin Salman. In quell’occasione – al di là dei veleni della politica – Renzi coniò, come si legge anche sulla Treccani a firma Michele A. Cortelazzo, una definizione che è entrata nel neopolitichese. Pochi mesi dopo, ad esempio, fu usata anche dall’altro Matteo, il leader della Lega Salvini, a proposito dell’Europa, dopo un incontro con i premier ungherese e polacco.
E poi c’è la profonda conoscenza che il senatore ha di un altro Paese di quell’area, il Qatar. La foto dell’estate 2021 di Renzi con l’emiro al Thani, dimostrano l’interesse del leader di Italia Viva per quei Paesi. E l’interesse di quei Paesi verso l’Occidente.
Del resto, anche il matrimonio in Giordania è stato letto, al netto dell’amore sincero tra i due sposini, come una questione politica. Eyal Zisser, professore di storia del Medio Oriente all’Università di Tel Aviv: "Non esiste un grande amore tra la Giordania e l’Arabia Saudita, ma ora siamo alla realpolitik. Sono due Paesi che stanno affrontando le stesse sfide: l’Iran, l’Islam radicale e così via, quindi perché no?". Renzi d’Arabia queste cose le sa, ne è rimasto affascinato. Quella sì che è politica, mica il tormentone Pd. Anche perché poi, in Italia, Matteo ci deve tornare e ricordare che Elly Schlein "funziona per vincere le primarie, ma chi rappresenta la sinistra massimalista perde tutte le elezioni, anche quelle condominiali".
Eddai, vuoi mettere gli spazi immensi del mondo arabo?