Roma, 5 dicembre 2016 - Matteo Renzi ammette la sconfitta al referendum costituzionale e annuncia le sue dimissioni da presidente del Consiglio. "Nella politica italiana non perde mai nessuno. Io sono diverso, ho perso e lo dico a voce alta, anche se con il nodo in gola. Non sono riuscito a portarvi alla vittoria", ha detto infatti da Palazzo Chigi, rivolgendosi ai sostenitori del Sì. "Il No ha vinto in modo straordinariamente netto, ai leader del No congratulazioni e augurio di buon lavoro nell'interesse del Paese dell'Italia e degli italiani", ha proseguito, spiegando che la sua esperienza di governo è giunta al capolinea. "Ho perso e a saltare è la mia poltrona. L'esperienza del governo è finita, domani riunisco il Consiglio dei ministri e nel pomeriggio salgo al Colle per dimettermi - ha dichiarato nel corso di una conferenza stampa durata appena 11 minuti -. Volevo tagliare le poltrone della politica e alla fine è saltata la mia".
Renzi poi ha quasi sfidato il fronte del No a cui spettano "onori e oneri". "Ci aspettiamo proposte serie e credibili" sulla legge elettorale, ha detto Renzi chiaramente rivolto ai suoi avversari, da Salvini a Grillo. Unica consolazione l'alta affluenza ai seggi che, alla fine, ha superato il 68%. "Sono fiero e orgoglioso dell'opportunità su iniziativa del governo che abbiamo dato ai cittadini di esprimersi sul merito della riforma", ha affermato sottolineando come "tanti cittadini si sono riavvicinati alla Carta costituzionale".
Mano in tasca, tolta e poi rimessa, il premier ha cercato di sdrammatizzare con qualche battuta, ma ha anche rivendicato i risultati del suo governo. Gli è stato tuttavia impossibile trattenere la commozione quando ha ringraziato la sua famiglia. "Grazie ad Agnese per la fatica di questi mille giorni e per come ha rappresentato splendidamente il Paese. Grazie ai miei figli", ha detto con gli occhi rossi.
"Tutto il Paese sa di poter contare su una guida autorevole e salda come quella del presidente Mattarella", ha concluso, sottolineando come l'esecutivo, sebbene dimissionario, nei prossimi giorni sarà al lavoro per assicurare l'approvazione della legge di bilancio e il massimo impegno sui territori colpiti dal sisma e uscendo senza concedersi alle domande dei giornalisti.
IL PD - Le parole di Renzi erano comunque attese, visto quanto dichiarato negli appuntamenti televisivi e di piazza in cui si era speso a favore del Sì. "Se non posso cambiare le cose, non resterò a galleggiare", aveva detto più volte. E ancora: "Io resto a palazzo Chigi solo per cambiare le cose, non sono aggrappato alla poltrona". Intanto il vicesegretario Lorenzo Guerini ha già annunciato che martedì si terrà la direzione del Pd per una valutazione dei dati del referendum, mentre i fedelissimi Pd sui social si dicono "orgogliosi di Matteo".
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EURO AI MINIMI - Intanto il primo effetto delle dimissioni si è avuto sull'euro, scivolato ai minimi da 20 mesi, secondo quanto riporta l'agenzia Bloomberg. La moneta unica torna così ai livelli del marzo 2015, cedendo più terreno rispetto a quanto accadde dopo la Brexit.
LA NOTIZIA FA IL GIRO DEL MONDO - E le dimissioni sono diventate immediatamente breaking news nel mondo. "Renzi si dimette dopo la dura sconfitta", scrive la Bbc. "Il premier lascia", titola anche il Guardian, mentre il Washington Post dà la notizia delle dimissioni dopo la "sonora sconfitta al referendum". Riportano in apertura le dimissioni di Renzi anche El Pais, The Telegraph e la Cnbc.