Sabato 18 Gennaio 2025
PIERO DEGLI ANTONI
Politica

"Renzi ci copia Camera Café. Lo aspettiamo in televisione"

Il video dell'ex premier con Matteo Richetti su Facebook visto con il comico Luca Bizzarri

Matteo Renzi e Matteo Richetti commentano i dati del Jobs Act

Milano, 1 giugno 2017 - «Richetti, siccome te sei quello critico, come sono ’sti dati del Jobs Act?». Inizia così il video postato su Fb in cui Matteo Renzi, spalleggiato dal deputato Pd Matteo Richetti, grande amico dell’ex premier che in passato l’ha criticato più volte, festeggia i dati Istat sul Jobs Act. Nel video i due, con ritmi da sit-com, dialogano sull’efficacia della riforma del governo Renzi. Che conclude così la disamina del parlamentare: «L’ha detto Richetti, per cui ci possono credere, il Jobs Act funziona». Il duo ci ha ricordato le discussioni davanti alla telecamera di Camera Café: da qui l’idea di chiedere un parere a Luca Bizzarri

Luca Bizzarri, ha visto Renzi e Richetti col loro video su Facebook? Sembra una scena di ‘Camera Cafè’...

«Aspetti, sono proprio davanti al pc. Adesso guardo...».

(Guarda il video)

«Ma secondo lei io chi sarei, Renzi o Richetti?».

Mah, direi Richetti.

«Allora mi è andata bene... In effetti l’inquadratura è la stessa, e lo sguardo di Renzi davvero sembra un po’ quello di Paolo... Ah ah... se le cantano e se le suonano da soli...».

Pensa che davvero si siano ispirati a Camera Cafè?

«Spero di no, soprattutto per loro. Anche se io e Paolo rappresentiamo una bella fetta di italianità, credo che Renzi e Richetti coltivino riferimenti più autorevoli. Però noto che nel video nessuno dei due ha il caffè in mano... Comunque Camera Cafè ha avuto un gran successo, siamo contenti che venga ripresa, anche se il video di Renzi più che un filmato mi sembra un selfie in movimento. L’inquadratura è giusta ma il testo è un po’ deboluccio».

Una scena di Camera Café con Paolo Kessisoglu e Luca Bizzarri
Una scena di Camera Café con Paolo Kessisoglu e Luca Bizzarri

Insomma questo video non la entusiasma?

«Nel settore della politica la comunicazione latita, non sono bravi. Guardate cosa fa Justin Trudeau, è fotogenico, spiritoso. È andato ad Amatrice, si è messo la maglia di Totti, si è fatto ricevere dal Papa, gli mancava solo la foto con la pizza. È chiaro che ha studiato il caso e ci ha lavorato sopra».

Nemmeno Berlusconi era bravo?

«Era bravo a comunicare al suo pubblico, cioè i più anziani. Ma non sarebbe credibile se parlasse ai giovani. Solo Grillo ci riesce, ma lui ha mestiere».

Cosa ne pensa di Macron?

«A leggere i giornali mi sembra che stia già spuntando qualche guaietto. Come immagine credo che funzioni, in ogni caso in Europa sono tutti più avanti di noi. Noi siamo i più vecchi anche come modo di pensare. Basti riflettere sul fatto che a rimproverarci sempre di essere vecchi e di pensare come vecchi è uno come Oliviero Toscani, che ha 75 anni...».

Dovreste invitare Renzi a Camera Cafè...

«Ma certo, se riprendiamo la serie saremmo contentissimi! Però sa una cosa? Da Floris i nostri interventi vanno molto bene. Noi abbiamo proposto a molti politici di venire coinvolti. All’estero farebbero la fila per venire».

E invece?

«Qui invece nessuno, e dico nessuno, ha accettato. Alcuni non vogliono nemmeno essere inquadrati mentre ascoltano le nostre battute. Mi sembra un atteggiamento poco scaltro, perché secondo me gli elettori apprezzerebbero chi accetta di farsi prendere in giro».

Non è sempre stato così...

«Ma vi ricordate come Bersani rideva alle battute di Crozza? Capisco che i politici non comprendano queste cose, ma chi si occupa della loro comunicazione dovrebbe invece approfittare di occasioni del genere».

Qualche esempio?

«Due settimane fa abbiamo preso in giro Marco Travaglio – che forse non è la persona più caciarona del mondo – eppure rideva di cuore. D’altronde noi spariamo su tutti, su Grillo, su Salvini, su Renzi: se adesso ce la prendiamo con te, domani ce la prenderemo col tuo avversario. Non siamo schierati. Stare al gioco mi sembra la cosa più logica. In quanto a Renzi, l’invito è ufficiale: dai, vieni a scherzare con noi!».