Domenica 22 Dicembre 2024
ANTONELLA COPPARI
Politica

Regionali, gli effetti nel centrodestra. Foti: “Serve un election day”

ll capogruppo di Fratelli d’IItalia alla Camera: siamo cresciuti ovunque rispetto a 5 anni fa

Roma, 20 novembre 2024 – Quattro anni fa pensavate addirittura di contendere l’Emilia-Romagna al Pd. Presidente Tommaso Foti, cosa è cambiato?

"Ha influito molto l’astensionismo, un non-pregio da ascriversi più all’elettore di centrodestra che di centrosinistra – risponde il capogruppo di FdI alla Camera –. Vista la scarsa affluenza anche in questa regione, direi che è diventato un problema preoccupante. Io penso che si possa risolvere compattando tutte le elezioni in un solo turno".

Election day nazionale?

"So che la data delle elezioni compete per molti statuti alle regioni, ma sarebbe auspicabile una forma di election day che consenta di non chiamare alle urne gli italiani ogni 45 giorni come è successo quest’anno".

E a Piacenza dove siete andati benissimo non c’era l’astensionismo?

"Piacenza è un’isola blu da molti anni. Qui abbiamo praticamente invertito il dato regionale: in città de Pascale è al 41,5% e Ugolini al 56%".

Tommaso Foti, 64 anni, capogruppo di FdI alla Camera
Tommaso Foti, 64 anni, capogruppo di FdI alla Camera

Astensionismo a parte, in Umbria vi ha penalizzato l’assenza di una classe dirigente in grado di governare bene?

"No: ricordo che abbiamo rivinto Abruzzo, Liguria e Basilicata. Piuttosto, a determinare l’inversione è stato il campo largo. In certe zone le coalizioni si equilibrano".

Insomma, non avete sbagliato a riproporre Tesei?

"Quando si vuole trovare un alibi si va sul candidato. È andata così, poteva andare diversamente".

Stavolta però dovete registrare anche una flessione di FdI.

"Non bisogna mischiare mele e pere. Rispetto alle scorse regionali, FdI raddoppia i consensi in Umbria e in Emilia-Romagna".

Alle Europee FdI aveva preso di più in entrambe le regioni.

"Alle Europee si era recato alle urne un maggior numero di elettori. E poi, è pleonastico dirlo, c’era pure il traino di Giorgia Meloni che ha influito".

Grazie allo schieramento a fianco dell’Ucraina FdI ha ottenuto una rapida legittimazione nella Ue e nella Nato, e la premier aveva creato un ottimo rapporto con Joe Biden. Non teme che con l’arrivo di Trump cambi tutto?

"Premesso che non avevamo bisogno di legittimazione nella Ue o nella Nato, aspettiamo che Trump assuma le funzioni di presidente prima di prefigurare scenari. Potremmo avere sorprese".

La Lega perde voti e appare in crisi: non pensate che questo possa destabilizzare la maggioranza?

"Assolutamente no. I risultati sono contingenti, e comunque non mi pare che la Lega non tragga giovamento dal fatto di stare in maggioranza".

Insisterete nel chiedere la candidatura di un esponente di FdI in Veneto?

"Non sono né per mettere né per togliere bandierine. Nell’ambito del perimetro del centrodestra e dei pesi delle forze politiche si deve individuare la persona migliore che possa esprimere un governo capace e determinato come quello che ha espresso in questi anni il Veneto".

Esclude il terzo mandato per i governatori?

"Non è all’ordine del giorno".

Il vostro emendamento sulle Corti d’appello al posto delle sezioni immigrazione del Tribunale per decidere sul trattenimento dei migranti ha irritato i magistrati. Non era meglio non aprire un altro fronte per stemperare la tensione?

"Non vedo come possa determinare l’aumento della tensione il fatto di affidare certe funzioni a un collegio giudicante piuttosto che a un altro. Sempre ai giudici viene affidata la decisione".

Sul premierato avete rallentato: davvero volete evitare il referendum in questa legislatura?

"Intanto, speriamo che le forze che avevano sostenuto forme di premierato, a partire dal Pd, siano folgorate sulla via del premierato".

Altrimenti?

"Vedremo se e quando si andrà al referendum. L’iter parlamentare dei provvedimenti costituzionali ha percorsi molto più articolati e lunghi nei tempi di quanto non lo siano quelli delle leggi ordinarie".