Venerdì 22 Novembre 2024
REDAZIONE POLITICA

Referendum, Renzi: se non posso cambiare le cose, non resto a galleggiare

Il premier: "Questa riforma è un treno che ripassa tra 20 anni, se ripassa. Io non sono in grado di essere quello che rimane nella palude"

Il premier Matteo Renzi ospite di 'Che tempo che fa' (Lapresse)

Il premier Matteo Renzi ospite di 'Che tempo che fa' (Lapresse)

Roma, 13 novembre 2016 - Matteo Renzi torna a lanciare appelli per il Sì al referendum costituzionale. Dopo "tutta la fatica fatta" "finalmente siamo ad un punto meraviglioso. L'Italia si semplifica. Finalmente fa questo salto - dice il premier ospite di 'Che tempo che fa' -. Ma "il cavallo sembra aver paura di fronte all'ostacolo".

Secondo Renzi "questa riforma è un treno che ripassa tra 20 anni, se ripassa. Abbiamo fatto una fatica pazzesca per arrivare fino a qua e ora su questi temi abbiamo quasi la paura oggi di dire sì. Il cavallo di fronte all'ostacolo ha improvvisamente paura". "Forse abbiamo commesso degli errori, io per primo, forse ho un po sottavalutato anche il senso della fatica" dopo mesi e mesi di governo, spiega il presidente del Consiglio. 

"Però se si deve stare a galleggiare è bene che ci vada qualcun'altro. Io non sono in grado di essere quello che rimane nella palude. Uno sta al potere finché può cambiare se dobbiamo lasciare le cose come stanno vengano altri che son bravi a galleggiare", sottolinea Renzi.  

Fabio Fazio gli ricorda come abbia legato le sue dimissioni al risultato del 4 dicembre ("Quindi si dimetterà?"), Renzi evita di esporsi ma spiega: "Sto solo dicendo che la politica non è l'unica cosa che conta nella vita". Poi chiarisce, però, che la consultazione referendaria "non è il congresso del Pd, chi vuole fare il congresso del Pd deve aspettare il 5 dicembre". "E' l'Italia che è in ballo - aggiunge - io vedo i ragazzi nelle scuole che discutono. Dobbiamo andare avanti". Renzi ribadisce che l'Italicum non c'entra con il referendum, anche se accetta le modifiche contenute nel documento approvato dalla commissione del Pd.

Quanto a Trump, "la gente vuole scegliere il cambiamento, in alcuni casi fa un po' paura". "Noi Trump lo rispettiamo". Sull'annuncio del presidente eletto di voler espellere 3 milioni di clandestini, dice: "io aspetteri il Trump presidente" perché magari "sarà diverso dal Trump candidato. L'ho chiamato come è giusto che sia, ci siamo salutati con un 'ciao'. Sono molto fiducioso che l'Italia e gli Usa continueranno a lavorare insieme".