Roma, 15 febbraio 2022 - E' iniziata questa mattina con la valutazione dei primi tre ed è proseguita nel pomeriggio con l'esame degli altri cinque la lunga giornata sul Referendum 2022 alla Corte Costituzionale chiamata a esprimersi sull'ammissibilità degli otto quesiti alla consultazione abrogativa popolare. I giudici sono riuniti in camera di consiglio e, salvo sorprese, la Consulta presieduta da pochi giorni da Giuliano Amato comunicherà domani le sue decisioni. In mattinata, come anticipato, si è svolta la trattazione in udienza dei referendum sull'eutanasia, sulla cannabis legale e su quello con cui si propone l'abrogazione della legge Severino sull'incandidabilita' dei condannati. Nel pomeriggio - i lavori sono iniziati poco dopo le 16 - tocca ai temi riguardanti l'organizzazione della giustizia e i magistrati. I sei quesiti sulla giustizia sono stati promossi da Lega, Radicali e nove consigli regionali. Vediamoli tutti, punto per punto.
Referendum su cannabis bocciato dalla Consulta: ecco i quesiti approvati
Eutanasia
L'obiettivo del Movimento Luca Coscioni, promotore del referendum con due milioni di firme raccolte, è depenalizzare l'omicidio del consenziente, punito dall'articolo 579 del codice penale con la reclusione da 6 a 15 anni. Con alcune eccezioni: resta un reato se si tratta di un minore e in questo caso si applicano le pene previste per l'omicidio. Senza dubbio, è il tema etico che maggiormente divide l'opione pubblica con il mondo cattolico schierato contro l'ammissibilità del quesito come dimostra il presidio all'esterno di Palazzo della Consulta.
Cannabis
La richiesta del Comitato Cannabis Legale è quella di cancellare le pene per chi coltiva cannabis (carcere da 2 a 6 anni e multa da 26mila a 260mila euro) e la sanzione amministrativa della sospensione della patente. Anche in questo caso il quesito è molto divisivo con anti-proibizionisti e proibizionisti schierati su due fronti opposti.
Legge Severino
Abolire l'intero Testo unico delle disposizioni in materia di incandidabilità, uno dei decreti attuativi della legge: è la richiesta di Lega e Radicali. Significa eliminare le norme che impediscono la partecipazione alle competizioni elettorali per il Parlamento europeo e italiano e alle elezioni regionali, provinciali e comunali di chi sia stato condannato in via definitiva per mafia, terrorismo, corruzione e altri gravi reati. E soprattutto l'articolo 11, che prevede per gli amministratori locali la sospensione, dopo la condanna di primo grado per alcuni reati.
Custodia cautelare
L'obiettivo è cancellare una parte dell'articolo 274 del codice penale, in modo da ridurre l'ambito dei reati per i quali è consentita l'applicazione delle misure cautelari e in particolare della carcerazione preventiva: via il finanziamento illecito ai partiti e via i reati puniti con la reclusione non inferiore nel massimo a cinque anni, a meno che non ricorra il pericolo di fuga dell'indagato o di inquinamento delle prove.
Separazione delle carriere dei magistrati
Non permettere più il cambio di funzioni tra giudici e pm e viceversa nella carriera di un magistrato è lo scopo del referendum. Oggi sono possibili 4 passaggi, che diverranno due con la riforma.
Consigli giudiziari
Consentire il voto degli avvocati che siedono nei Consigli giudiziari anche sulle valutazioni di professionalità dei magistrati, è questi lo scopo dei referendari. Lo prevede già la riforma della ministra Cartabia, ma solo se il Consiglio dell'Ordine abbia segnalato comportamenti scorretti da parte del magistrato che si deve valutare
Responsabilità civile diretta dei magistrati
Si vuole introdurre la responsabilità civile diretta dei magistrati per gli errori giudiziari. Oggi è lo Stato che risarcisce il cittadino che abbia subito un ingiusto danno e poi si rivale sul magistrato.
Elezioni consiglio superiore della magistratura
Il quesito vuole abrogare la norma che stabilisce che ogni candidatura va sostenuta dalle firme di almeno 25 presentatori. L'obiettivo è arrivare a candidature individuali libere, già previste nella riforma Cartabia.