Roma, 24 settembre 2024 – Sfondato il muro delle 500mila firme. In due settimane il referendum sulla cittadinanza ha raggiunto il quorum necessario alla sua attuazione. La scadenza era il 30 settembre, ma già prima delle 17 sul sito del ministero della Giustizia erano state registrate 502.321 firme digitali. In queste ore il portale ha registrato un boom di accessi: per sottoscrivere i vari quesiti referendari (serve lo Spid). Solo nella giornata di ieri erano state raccolte complessivamente 155mila firme. “E’ un record” dicono dal dicastero, che svela così le ragioni del malfunzionamento della piattaforma: un eccesso di contatti ha mandato in tilt il servizio quando ieri sono stati toccati picchi di oltre 10mila firme per ogni ora. E anche oggi si naviga a fatica con tempi di attesa anche lunghi. Nel suo comunicato il Ministero sottolinea che il dato è riferito all’insieme di tutti i referendum disponibili ma è chiaro l’effetto traino di quello sulla cittadinanza. Fino all’altro ieri per la cittadinanza erano state raccolte 300mila firme (dati di +Europa), oggi siamo a 460mila: se la matematica non inganna, il grosso del flusso riguarda proprio questo quesito.
Cosa prevede il referendum sulla cittadinanza
Il referendum propone di dimezzare il tempo necessario per chi risiede in Italia a ottenere la cittadinanza italiana, portandolo da 10 a 5 anni, anzi “riportandolo” perché prima del 1992 la legge prevedeva 5 anni. “Vuole allineare l’Italia ai maggiori paesi europei che hanno già compreso come promuovere diritti, tutele e opportunità garantisca ricchezza e crescita per l’intero Paese”, si legge nel manifesto dei promotori.
Resterebbero invariati gli altri requisiti già stabiliti dalla normativa vigente e dalla giurisprudenza, come: la conoscenza della lingua italiana, il possesso di adeguate fonti economiche, l’idoneità professionale, l’ottemperanza agli obblighi tributari, l’assenza di cause ostative collegate alla sicurezza della Repubblica.
Il testo del quesito
Trattandosi di referendum abrogativo, il quesito propone di abrogare ovvero cancellare la norma attuale, sancita dalla legge 91 del 1992. Il testo recita così: “Volete voi abrogare l'art. 9, comma 1, lettera b), limitatamente alle parole "adottato da cittadino italiano" e "successivamente alla adozione"; nonché la lettera f), recante la seguente disposizione: "f) allo straniero che risiede legalmente da almeno dieci anni nel territorio della Repubblica.", della legge 5 febbraio 1992, n. 91, recante nuove norme sulla cittadinanza”?