Lunedì 23 Dicembre 2024
CLAUDIA MARIN
Politica

Reddito di cittadinanza, scontro Calderone-Conte. Ma il governo tira dritto: nessuna proroga

La ministra del Lavoro: c’è chi soffia sul fuoco del disagio sociale. Il leader 5 Stelle: "I divanisti siete voi"

Roma, 3 agosto 2023 – Lo scontro politico sullo stop al Reddito di cittadinanza approda in Aula alla Camera e finisce in duello tra la ministra del Lavoro, Marina Calderone, e il capo dei grillini Giuseppe Conte. Con la prima che attacca: "Non soffiate sul fuoco del disagio sociale". E l’ex premier che accusa: "Siete voi i divanisti". Un botta e risposta, accompagnato dalla presentazione di una mozione dei 5 Stelle per ripristinare il sussidio, che arriva nello stesso giorno in cui principalmente a Napoli continua la protesta degli esodati del Reddito.

Giuseppe Conte, 58 anni (ImagoE)
Giuseppe Conte, 58 anni (ImagoE)

Certo è che il governo, come spiega la responsabile del dicastero di Via Veneto, non ha nessuna intenzione di fare marcia indietro sul superamento del Reddito di cittadinanza. Le norme erano chiare sul limite dei sette mesi per l’assegno alle persone attivabili al lavoro – avvisa – e non c’è nessuna incertezza normativa. Dunque, non ci sarà nessuna proroga del beneficio in attesa che sia pronta la piattaforma Siisl (il Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa).

La ministra, però, indica anche come, di fatto, avverrà la gestione della fase transitoria, numeri alla mano. Ebbene, continueranno a percepire il beneficio fino a fine anno oltre alle famiglie nelle quali ci sono componenti minori, disabili o over 60, anche quelle con una situazione di disagio sociale che dovranno essere prese in carico dai servizi sociali con comunicazione all’Inps entro il 31 ottobre. Ma se alcune tipologie sono chiare (e inserite nelle slide del ministero stesso) come quelle che riguardano situazioni di tossicodipendenza, vittime di violenza e casi di disagio abitativo, ce ne sono altre che necessitano di chiarimenti come quelle relative alle donne in stato di gravidanza o agli orfani giovani. Tra i 169mila che hanno ricevuto l’sms, secondo la ministra, ce ne sono circa 112mila attivabili attraverso l’iscrizione alla piattaforma dal primo settembre e che possono sottoscrivere il Patto per il lavoro e, dunque, conquistare il Supporto lavoro e formazione.

"Il lavoro c’è – spiegherà dopo in televisione – bisogna far incontrare domanda e offerta". Degli altri 47mila, secondo quanto si apprende, 4mila sono già stati presi in carico dai servizi sociali mentre il resto dovrebbe essere preso in carico a breve. La percentuale tra persone che potrebbero essere prese in carico sulle comunicazioni di sospensione che arriveranno nei prossimi mesi dovrebbe essere vicina al 40%. Il 35% di questi ultimi, ha spiegato, "risulta iscritto a una delle misure di politica attiva previste e quindi godrà del beneficio Sfl, Supporto per la formazione e il lavoro, dal primo settembre. I non attivabili continueranno a percepire il beneficio e qualora lo dovessero perdere per mancanza della comunicazione all’Inps della presa in carico dei servizi sociali, sarà riattivato una volta arrivata la comunicazione.

"Questo governo, attraverso l’incentivo al lavoro e il sostegno necessario ai nostri concittadini più fragili – insiste la ministra – impiega ogni ora del suo tempo per contrastare e ridurre quel disagio sociale su cui qualcuno, al contrario, soffia cercando di costruire il dissenso". L’opposizione, ma anche Cgil e Uil, però, non ci stanno. E tocca all’ex premier Conte dare fuoco alle polveri: "Ho ascoltato la sua spiegazione – insiste – ed è in linea con lo spirito di Palazzo Chigi: freddo burocratese. Giorgia Meloni prometteva mille euro al mese e ora con un sms dice che da domani il reddito è cancellato a 169mila famiglie. C’è rabbia e confusione, state lasciando soli assistenti sociali Comuni, e siete gli unici responsabili, state spaccando consapevolmente il Paese". Fino a concludere: "Avete illuso queste persone di rimpiazzare il reddito con corsi di formazione, li avete insultati chiamandoli divanisti, ma dopo 8 mesi non avete fatto nulla su questo: abbiamo scoperto che chi non vuole lavorare è questo governo, chi non vuol fare nulla siete voi, i divanisti siete voi".