Mercoledì 13 Novembre 2024

Reddito di cittadinanza, Calderone: “Attivabili al lavoro 112 mila di quelli che hanno avuto l’sms”

Il ministro del Lavoro parla al Question time. “Nessuna incertezza sulle norme post rdc”. Conte attacca: “Divanisti sarete voi del governo”

Marina Calderone, ministro del lavoro, durante il Question time (Ansa)

Marina Calderone, ministro del lavoro, durante il Question time (Ansa)

Roma, 2 agosto 2023 – La sospensione del reddito di cittadinanza accende lo scontro in Parlamento, mentre non si fermano le proteste a Napoli e in altre città. Dei 159 mila nuclei che hanno ricevuto l'sms dell'Inps "112 mila sono attivabili sul patto per il lavoro e il 35% di questi mi risulta iscritto a una delle misure di politica attiva previste e quindi godrà del beneficio Sfl dal primo di settembre – spiega il ministro del Lavoro, Marina Elvira Calderone, durante un Question time alla Camera –. Questo è l'obiettivo che il Governo non intende mancare e che è stato trascurato per anni da chi oggi, agitando gli animi, evoca disordini".

Approfondisci:

Reddito di cittadinanza, scontro Calderone-Conte. Ma il governo tira dritto: nessuna proroga

Reddito di cittadinanza, scontro Calderone-Conte. Ma il governo tira dritto: nessuna proroga

Calderone ribadisce anche che i non attivabili al lavoro continueranno a percepire il reddito di cittadinanza. "Il limite temporale di sette mesi previsto dalla legge di Bilancio - prosegue l'esponente dell'esecutivo - non si applica ai percettori di reddito di cittadinanza che prima della scadenza dei sette mesi sono stati presi in carico dai servizi sociali in quanto non attivabili al lavoro. Per questa platea i servizi sociali non oltre il 31 ottobre 2023 comunicano all'Inps tramite la piattaforma Gepi l'avvenuta presa in carico. In assenza di questa comunicazione l'erogazione è sospesa ma potrà essere riattivata".

Approfondisci:

Reddito di cittadinanza, la guida: chi sono i sommersi e i salvati. Corsa contro il tempo per la nuova piattaforma

Reddito di cittadinanza, la guida: chi sono i sommersi e i salvati. Corsa contro il tempo per la nuova piattaforma

Calderone ribadisce la forte attenzione del Governo a "garantire sostegno continuo ai nuclei familiari più vulnerabili fino all'entrata in vigore del nuovo assegno di inclusione". Quindi sottolinea che "non c'è incertezza normativa né abbandono dei nuclei familiari che lo percepivano né dei territori". "Le misure adottate dal Governo risultano chiare e definite sin da subito senza che si possa sostenere la sussistenza di nessuna situazione di incertezza e abbandono dei nuclei familiari e delle persone che percepivano il reddito di cittadinanza – dice –. Si ribadisce e che dal primo settembre sarà operativo il Sfl e dal primo gennaio 2024 l'Assegno di inclusione sociali sui quali è già partita la comunicazione". Quindi la titolare del lavoro invita ad "atteggiamenti responsabili almeno da quelle parti di forze di opposizione che hanno pubblicamente espresso non poche critiche sul Reddito di cittadinanza di cui dovrebbero accogliere con favore il superamento".

L'affondo di Conte

Parole che non placano le opposizioni. M5s in testa "Avete insultato, chiamando 'divanisti' e dicendo" ai percettori del reddito di cittadinanza "che non volevano lavorare – tuona il presidente Giuseppe Conte – . Dopo nove mesi possiamo dire che chi non vuole lavorare è questo governo. Divanisti siete voi". Il leader del Movimento attacca: “State lasciando sindaci, assistenti sociali, funzionari dell'Inps esposti a questo disastro sociale e siete gli unici responsabili.  State spaccando consapevolmente il Paese, perché avete illuso queste persone di voler rimpiazzare il reddito di cittadinanza con corsi di formazione per poter lavorare”- Quindi lancia "un appello al Governo”. “Ripensateci, convocate un consiglio ministri, fermate questo scempio – dice Conte – . Cerchiamo di gestire questa vicenda, cercate di gestirla con maggiore attenzione e responsabilità. Mandate il nuovo sms a tutte queste persone e chiedete scusa". Poi i pentastellati presentano una mozione per ripresentare la misura.