Giovedì 19 Dicembre 2024
REDAZIONE POLITICA

Reddito di cittadinanza, Di Maio: "6 anni di carcere a chi imbroglia"

"Non un solo euro a chi sta sul divano". E conferma: "Dieci miliardi in manovra per il sussidio" Manovra, Salvini: "Per il reddito di cittadinanza 8 o 9 miliardi". Di Maio: "No, sono 10"

Il ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio (Ansa)

Roma, 4 ottobre 2018 - Pugno duro per chi imbroglierà sul reddito di cittadinanza. Lo annuncia Luigi Di Maio al question time del Senato, sottolineando come la normativa prevederà "una serie di misure che costrastano i furbi". Non sarà dato "un solo euro a chi sta sul divano", ripete il vicpremier, "perché avranno tutta la giornata impegnata per la formazione e lavori pubblica utilità". Non ci sarà neanche "il tempo di lavorare in nero", aggiunge. E  "se imbrogliano si beccano 6 anni di galera per dichiarazioni non conformi alla legge". 

Non solo ma, come ha specificato ieri Di Maio, lo Stato eserciterà un controllo sulle spese fatte con il sussidio previsto dalla manovra 2019. "Il reddito sarà erogato su una card la cui tracciabilità non permette l'evasione o spese immorali. Quei soldi servono per assicurare i beni di prima necessità, se vado a comprare un gratta e vinci o le sigarette o beni non di prima necessità la carta non funziona perchè grazie alle tecnologie è possibile disabilitare l'uso del reddito in alcuni negozi".

Il ministro per lo Sviluppo Economico ribadisce poi che i soldi stanziati nella legge di Bilancio per il reddito di cittadinanza sono "10 miliardi", smentendo quanto dichiarato da Salvini questa mattina secondo cui "se la matematica non è un'opinione, se ci sono 7-8 miliardi per la Fornero, ce ne sono 8 per il reddito". 

Reddito di cittadinanza, come funziona in Europa

"Contribuirà a sollevare dalla soglia della povertà oltre 5 milioni di persone", afferma oggi il premier Conte che definisce il reddito di cittadinanza "un'opportunità di lavoro ai giovani costretti al dilemma: se fuggire dalla propria terra oppure rassegnarsi a non avere un lavoro e un'indipendenza economica" e "un sostegno a quei genitori che non riescono a garantire gli studi ai figli e a chi non ha i soldi per curarsi o comprare le medicine". 

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