Roma, 26 giugno 2018 - Il reddito di cittadinanza si farà subito. E' la promessa del ministro del Lavoro Luigi Di Maio a chi gli chiede se la misura verrà realizzata entro il 2018. "Subito, subito: ci sto lavorando notte e giorno", ha detto il ministro a margine dell'Assemblea di Confartigianato. "Il reddito di cittadinanza - ha chiarito Di Maio - è la mia priorità più grande. La lotta burocrazia e la lotta alla povertà decideranno futuro di questo governo. Quindi ce la devo mettere tutta". Qualche giorno fa il vicepremier aveva chiarito le modalità per ottenere il reddito di citatdinanza: in cambio, aveva detto, occorrerà prestare otto ore di lavoro gratis alla setttimana in lavori di pubblica utilità.
Di Maio: "Mezz'ora di internet gratis al giorno per tutti"
Di Maio rilancia il tema anche sul suo profilo Facebook. Dove scrive: "Record di poveri in Italia! Il reddito di cittadinanza è un diritto da riconoscere subito!". Il riferimento è ai nuovi dati dell'Istat, che oggi ha diffuso un rapporto secondo cui in Italia ci sono cinque milioni di persone in povertà assoluta. Ma il vicepremier cita anche il commento sul reddito di cittadinanza della Corte dei Conti, che oggi ha parlato di un "diritto importante a sostegno delle fasce maggiormente colpite dalla recente prolungata crisi occupazionale". Parole, sottolinea Di Maio, che rappresentano un "riconoscimento importante per la proposta che il M5S porta avanti fin dalla sua nascita e che ora sta per diventare legge dello Stato. Si tratta di una misura urgente, di primaria importanza anche alla luce" dei dati Istat. "Non è più possibile andare avanti così e non c'è più tempo da perdere".
In serata, intervistato dal Tg1, ha detto: "Le coperture ci sono", aggiungendo: "Il reddito di cittadinanza serve subito, perché è un'emergenza sociale. Si deve fare subito e le coperture ci sono perché le abbiamo individuate da anni".
DAZI - Di Maio ha affrontato anche il tema della possibilità di introdurre dazi. "Non sono per l'isolamento dell'Italia - ha detto -. Ma come Italia, con un sistema produttivo così particolare, dei prodotti così unici non dobbiamo avere paura di affrontare il tema dei dazi per proteggerci e questo non vuol dire isolarsi. Significa cominciare ad aprire i rubinetti con paesi che ci rispettano economicamente e rispettano le nostre specialità, ma chiudere i rubinetti con altri paesi che non rispettano le nostre specialità e rappresentano una minaccia con i loro prodotti a basso costo".