Roma, 19 marzo 2023 - Bufera sulle frasi di Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera ed esponente di Fratelli d'Italia. Nel mirino quanto dichiarato ieri sera a In Onda su La 7. "Se due persone dello stesso sesso chiedono il riconoscimento, e cioè l'iscrizione all'anagrafe, di un bambino che spacciano per proprio figlio significa che questa maternità surrogata l'hanno fatta fuori dai confini nazionali", dice alludendo al fatto che la maternità surrogata in Italia non è consentita. Rampelli è subito interrotto dalla conduttrice, Concita De Gregorio, che lo corregge: "Non è che lo spacciano, il bambino è figlio loro, figlio di una madre o concepito dal seme di un uomo della coppia o figlio adottato". Le opposizioni salgono sulle barricate e attaccano il deputato di Giorgia Meloni.
E oggi a Mezz'Ora in Più, su Rai3, interviene la ministra per le Pari Opportunità e la famiglia, Eugenia Roccella: "Non esiste una negazione dei diritti dei bambini. Tutti in Italia hanno gli stessi diritti", dice. Pochi giorni fa la decisione del Senato di respingere le regole Ue sul riconoscimento dei figli delle coppie omosessuali. "Un genitore omosessuale può essere un ottimo genitore ma bisogna vedere che modello vogliamo: noi abbiamo un modello che prevede una mamma e un papà", aggiunge. E sulle parole del vicepresidente della Camera: "Spacciare evoca altre cose, magari il termine non è corretto, ma la verità è quella che ha detto Rampelli". (Qui la tensione tra Lucia Annunziata e la ministra Roccella. La conduttrice si lascia sfuggire una parolaccia e poi si scusa).
Le reazioni
Dura la replica del Pd, con Pina Picierno che attacca su Facebook: "Una frase cattiva, non soltanto nei confronti delle coppie che scelgono di accogliere con amore un figlio, ma soprattutto nei confronti dei figli stessi, che nemmeno possono difendersi da questa violenza. Si spacciano per politici degni del governo del Paese - scrive l'esponente Dem - sono solo reazionari violenti".
"Io voglio pubblicamente ringraziare Concita De Gregorio per la pacatezza e la fermezza con cui ha inchiodato Fabio Rampelli a un elementare principio della civiltà e del diritto", attacca Ivan Scalfarotto, senatore di Azione-Italia Viva. "Che un figlio è un figlio. Roba minima, da esseri umani". Sulla stessa linea Nicola Fratoianni di Sinistra Italiana: "Trovo del tutto sgradevoli, sbagliate e violente le parole utilizzate dal vicepresidente della Camera Rampelli. Si possono avere idee diverse - prosegue il leader di SI - bisogna confrontarsi su temi così complessi e delicati, ma servirebbe innanzitutto rispetto e cura nell'uso delle parole.Stiamo parlando di essere umani, di minori, di affetti: evitiamo di usare linguaggi e modi da osteria".
Il post su Facebook
Ma Rampelli non ritraccia e, anzi, rincara la dose su Facebook. In occasione della Festa del papà, scrive questa mattina: "Auguri a tutti i papà consapevoli di non poterlo essere senza una mamma, a coloro che, impossibilitati ad avere figli perché amano un altro uomo tengono per sé il loro desiderio e non compiono scelte egoistiche a danno delle donne di cui acquistano l'ovocita e affittano l'utero per nove mesi e dei bambini, destinati a crescere in una vita tormentata, semplicemente perché desidererebbero avere una mamma, come natura prevede".
Il vicepresidente della Camera definisce le sue parole come un'"affermazione tutt'altro che banale di questi tempi perché c'è chi ha scambiato le persone per oggetti o animali o specie arboree e i bambini per puffi, a proposito di peluche…". E aggiunge: "Un uomo che sa stare al suo posto, che insegna la gioia spensierata e l'amara rinuncia, che sbarra la strada alle scorciatoie quando contrastano con il bene comune, che difende sempre i bambini e il loro diritto a un'infanzia serena e naturale, è già padre. Perché da padre si comporta". Quindi conclude: "Auguri a tutti i papà del mondo e a tutti gli uomini che si comportano da padri".