Roma, 9 maggio 2024 – Diventa una resa dei conti tra vertici aziendali la soluzione del caso Scurati in Rai dopo la decisione dell’ad, Roberto Sergio, di aprire un procedimento disciplinare contro Seresa Bortone, la conduttrice del programma di Raitre che ha scatenato le grida di ’censura’ contro lo scrittore autore di M - Il figlio del secolo . Ieri la presidente Rai, Marinella Soldi, è entrata con tutto il peso della sua carica sul caso per prendere le distanze dalla versione dei fatti – fino quasi a smentirla – fornita in Commissione di Vigilanza da Sergio. "Non credo che il procedimento disciplinare contro Serena Bortone faccia giustizia della vicenda, né tantomeno faccia bene alla Rai", ha commentato. "Quanto riferito dall’ad racconta in modo parziale quanto accaduto, non citando aspetti di rilievo – ha proseguito –. Fermo restando le policy aziendali, il cosiddetto caso Scurati è ancora oggetto di verifiche da parte della direzione Internal Audit aziendale, per la quale la presidente ha le deleghe. Le risultanze in bozza di tale audit sono state visionate sia da me sia dall’ad ed evidenziano una situazione molto più complessa di quella descritta dall’ad, che richiede un approccio più completo".
A stretto giro le ha risposto il direttore generale della Rai Giampaolo Rossi, anch’egli sentito ieri in Vigilanza: "Non sono dei provvedimenti. Sono delle lettere che vengono fatte di prassi a tutti i dipendenti, quindi è una prassi aziendale che viene applicata, tutto qua". Dal fronte politico, alla presa di posizione della presidente Soldi ha risposto Maurizio Gasparri: "Non c’è stata nessuna censura e lo dimostrano i documenti della trasmissione Che sarà. Meraviglia che la presidente Soldi concluda il suo mandato con parole risibili, prendendo le distanze dalle verità espresse in parlamento dall’ad Sergio sul caso Scurati e Bortone. Viene quasi da ridere".
Sergio aveva annunciato davanti alla commissione parlamentare l’avvio del procedimento contro Bortone "in riferimento al post pubblicato dalla giornalista sui propri profili social il 20 aprile; come da prassi, nella contestazione si chiedono alla giornalista eventuali giustificazioni e chiarimenti; ci sono regole di policy aziendale che devono essere rispettate da tutti i dipendenti. La normativa vieta di rilasciare dichiarazioni pubbliche su attività, notizie o fatti aziendali. La contestazione è un atto dovuto e seguirà l’iter previsto dal regolamento". Dunque, non un provvedimento disciplinare, ma "una richiesta di chiarimento", a cui seguirà un iter tutto da decidere. Sul caso Scurati, invece, Sergio ha commentato: "Non è stata vietata né la partecipazione dell’ospite e neanche la lettura del monologo. E mai è stata impedita né la partecipazione così come la lettura del monologo che poi è stato rappresentato dalla signora Bortone in trasmissione. Questi sono fatti".
Una versione che, oltre a non convincere la presidente Soldi, ha suscitato la reazione della stessa conduttrice. Dal Salone del Libro di Torino, infatti, Serena Bortone ha commentato: "Io adesso sto valutando con l’avvocato e con il sindacato come affrontare il provvedimento. Sono tranquilla, posso dire questo. Sono felice di essere al Salone, questo non me lo può togliere nessuno. Ho detto solo la verità". Infine la consigliera Rai Francesca Bria ha chiesto all’ad e alla presidente di "riportare al più presto in cda le risultanze dell’audit interno in corso che accerta le reali responsabilità del caso Scurati, episodio increscioso che sta fortemente danneggiando l’immagine dell’azienda".