Roma, 31 luglio 2018 - Dopo le polemiche, il cda della Rai ha nominato a maggioranza Marcello Foa presidente della tv pubblica. A quanto si apprende, in cda Rita Borioni (Pd) avrebbe votato contro la nomina di Foa alla presidenza, mentre Riccardo Laganà, consigliere eletto dai dipendenti della tv pubblica, si sarebbe astenuto.
Domani è atteso il voto - che è vincolante - in commissione di Vigilanza.
Rai, chi è Marcello Foa. L'allievo di Montanelli diventato presidente
Forza Italia dunque domani voterà contro Marcello Foa in Commissione di Vigilanza, secondo le indicazioni di Silvio Berlusconi. Nel caso in cui Foa non riuscisse a spuntarla, Forza Italia si attende un altro nome dal ministro del Tesoro Tria ,auspicando però un metodo più adeguato: che sarebbe quello del confronto prima di fare delle scelte che coinvolgono tutte le forze politiche e non solo una parte.
VERSO LA BOCCIATURA - Il consiglio di amministrazione della Rai è stato aggiornato a domani in tarda mattinata per recepire le indicazioni della commissione di Vigilanza. Alle 8.30 è prevista, infatti, la riunione della bicamerale: perché la nomina di Marcello Foa diventi efficace, è necessario il parere favorevole, a maggioranza di due terzi, della commissione. Con Forza Italia schierata sulla linea del no, si va dunque verso una bocciatura. Si può immaginare che Foa abbia aggiornato il consiglio in tarda mattinata per avere il tempo per riflettere sugli esiti del voto a San Macuto. Il diretto interessato si limita a dichiarare: "Non ho commenti da fare, vedremo domani come va".
PD ALL'ATTACCO - "Senza il via libera della Vigilanza, la votazione del cda Rai su Marcello Foa non ha alcun valore. Foa al momento non è presidente della Rai, non ha alcun potere, la sua nomina non ha alcuna efficacia - scrive su Facebook Michele Anzaldi, segretario della commissione di Vigilanza Rai - La legge parla chiaro, se qualcuno pensa di andare contro la legge se ne assumerà tutte le responsabilità, comprese quelle personali. Non esistono nemmeno formule fumose come il 'consigliere anziano' cui si vorrebbero affidare temporaneamente i poteri del presidente: la legge, peraltro una legge speciale, non prevede supplenze".
Poi la nota polemica: "E' imbarazzante, però, come i nuovi consiglieri Rai - prosegue Anzaldi - indicati da M5s, Lega e Fdi, compreso il neo amministratore delegato Salini, abbiano avallato l'indicazione politica arrivata dal Governo andando contro il dettato della legge: il presidente Rai deve essere una figura di garanzia mentre i rapporti di Foa con la maggioranza di governo sono evidenti e conclamati. Come è scritto nero su bianco in maniera inequivocabile nella legge sulla Rai, la nomina del presidente del Cda 'diviene efficace dopo l'acquisizione del parere favorevole, espresso a maggioranza dei due terzi dei suoi componenti, della Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi'. Senza il voto dei due terzi della Vigilanza, nessuno può arrogarsi la funzione di presidente del servizio pubblico", conclude.
TELEFONATA SALVINI-BERLUSCONI - Una breve telefonata questa sera in vista della riunione della Vigilanza di domani mattina: Silvio Berlusconi e Matteo Salvini dopo giorni di tira e molla sono tornati a parlarsi e, secondo quanto confermano fonti leghiste, il leader del Carroccio avrebbe espresso "sconcerto e stupore" per la posizione annunciata da una parte di Fi "di schierarsi con il Pd", non partecipando alla votazione di domani.