Roma, 15 dicembre 2018 - Il gettito recuperato grazie all’introduzione del canone in bolletta "deve permettere alla Rai di avere risorse per gli investimenti nelle nuove tecnologie, ma anche di ragionare nell’ottica di abbassare un po’ il canone negli anni", annuncia il ministro dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio, che ieri, nella sua prima audizione in Commissione di Vigilanza Rai in qualità di titolare del ministero vigilante, ha parlato della tv pubblica.
E, ancora una volta, ha sollevato il tema della retribuzione di Fabio Fazio: "Il tema delle retribuzioni va affrontato - ha detto - Sì, certo che c'è un caso Fazio in Rai e spero che faccia parte il prima possibile delle azioni che si porteranno avanti all'interno della Rai per quanto riguarda le retribuzioni e anche l'ingegneria delle società di produzione. Sicuramente questo è un tema che va affrontato e fa parte delle sensibilità che abbiamo trasferito al management dell'azienda".
Una presa di posizione alla quale replica il diretto interessato: "Le do la mia disponibilità – ha detto il conduttore – a parlare di televisione, di compensi e guadagni. E soprattutto di prodotto e di contenuto".
Di Maio ha promosso anche le prime mosse del nuovo vertice Rai, a partire dalle indicazioni dei direttori, mentre tra gli obiettivi non ha indicato la privatizzazione di alcuni canali Rai. L’opposizione (Pd e non solo) va all’attacco e difende Fazio nel mirino solo perché non allineato alla propaganda di un governo che continua a occupare gli spazi tv. Il sindacato Usigrai, invece, è preoccupato per l’abbassamento del canone: "Gravi rischi per l’occupazione".
Sempre sulla Rai, DI Maio sottolinea che bisogna evitare di "regalare" alla concorrenza "fior fiori di professionisti" che "sono stati invitati ad andare via", recando anche un "danno economico". E va oltre esplicitando anche i nomi: "Giletti, Porro, Floris, Giannini e Gabanelli". Tanto che qualcuno ipotizza un cambio tra Fazio e Giletti.