Domenica 4 Agosto 2024

Ragioneria dello Stato, duello Pd-Giorgetti

La Lega tiene duro sul direttore generale Rai, causando tensioni nella maggioranza. Il Pd teme un "spoils system" nel nuovo Ragioniere generale dello Stato. Giorgetti respinge accuse di pressioni.

La Lega sembra tenere il punto sulla figura del direttore generale da affiancare all’ad e al presidente. Nella maggioranza si prospetta dunque un braccio di ferro fino all’ultimo istante sulle nomine Rai, tanto da tenere in stand by la possibilità di un vertice formale di chiarimento tra i tre leader, dato per certo nelle indiscrezioni dei giorni scorsi. Una situazione che rende sempre più probabile uno slittamento a dopo l’estate.

Comunque, la partita Rai si inserisce nel complesso meccanismo di nomine di peso, come quella del nuovo Ragioniere generale dello Stato, dopo l’uscita di Biagio Mazzotta. E l’ipotesi dell’arrivo di Daria Perrotta, attuale responsabile dell’ufficio legislativo del Mef. Lo scenario preoccupa il Pd che teme "una opera di spoils system del governo". Il ragionamento dei dem parte dal presupposto che la Ragioneria non sia una struttura di staff alle dipendenze del governo, "ma un pilastro insostituibile del nostro apparato pubblico". Da qui l’annuncio del deposito di un disegno di legge per tutelare e difendere "la trasparenza delle procedure di nomina, l’autonomia e l’indipendenza del Ragioniere generale dello Stato". Replica il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti che non c’è stata nessuna pressione per le dimissioni del ragioniere generale: "Assolutamente no, magari gli esperti sono loro in questo, certamente non noi. È una libera scelta".