Sabato 23 Novembre 2024
ETTORE MARIA COLOMBO
Politica

Quirinale, spunta il fattore Covid. Così il quorum potrebbe crollare

Si temono i contagi tra i deputati. Contro l’affollamento, una votazione al giorno e nuove regole sanitarie

Sara Cunial vicina alle posizioni no-vax

Sara Cunial vicina alle posizioni no-vax

Roma, 27 dicembre 2021 - Per la prima volta nella lunga storia dell’elezione di ben 12 capi dello Stato non sono gli accordidisaccordi tra capi partito e neppure i franchi tiratori – croce e delizia di ogni elezione presidenziale – che potranno cambiare, o stravolgere, il senso e il risultato del voto ma… la pandemia. Nome in codice, Covid-19 (versione Omicron). Due i problemi principali. La tenuta sanitaria del Palazzo e il quorum che può crollare di brutto.

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Il primo. 1009 Grandi Elettori in un Aula che ne contiene a stento, uno sull’altro, 630. Il presidente della Camera, Roberto Fico, che ospiterà l’happening, paragonabile a una festa illegale in discoteca, ci ha messo la testa, dopo preoccupate consultazioni dei suoi ‘alti uffici’. Mille parlamentari (e non) stipati, scalmanati, accaldati, urlanti, pronti a concordare, votare e applaudire il prescelto, nell’aula dalle volte affrescate in stile liberty dal Basile (800 mq), è uno spettacolo che non si può più dare al Paese. Escluso, in via categorica, il voto a distanza (al Parlamento Ue si fa, da noi non se n’è mai voluto neppure parlare) restano sanificazione e distanze. I primi rimedi sono Green Pass da esibire obbligatoriamente, tamponi a iosa e mascherina FFp2 all’ingresso come dentro e nessuna pietà per i deputati (Cunial) fieri no-vax che hanno appena perso il ricorso per difendere il loro presunto diritto a non esibirlo. I problemi maggiori restano: la difficile aerazione dei locali, il periodo invernale, i vizi atavici dei parlamentari (fumo in cortile e le chiacchiere da Transatlantico). Soluzioni e cure trovate per ora, poche e palliative: ingressi contingentati e una sola votazione al giorno, non due, come era uso dal lontano 1948. Deputati, senatori e delegati regionali entreranno nell’emiciclo a gruppi, poco prima della "chiama" per appello nominale, ma pochi, così da scongiurare assembramenti. Il Grande Elettore vota nel ‘catafalco’ e schizza via. Ogni quattro ore, pausa per sanificare.

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Basterà? Non si sa, anche perché, oltre ai 1009, vanno aggiunti centinaia di commessi, funzionari, giornalisti e addetti e tecnici. L’altro problema, tutto politico, è il quorum in via di rapido crollo causa esplosione del Covid, variante Omicron. Infatti, se su 1009 l’asticella del quorum per la maggioranza qualificata è fissato a 673 e quello per la maggioranza assoluta a 505, la falcidia che il Covid potrebbe provocare tra le fila dei Grandi elettori potrebbe arrivare al 10% del loro numero (110 e sarebbero davvero tanti, quanto un partito…) e, dunque, livellarli, e di parecchio, verso il basso. E se, a memoria di cronista, nessun Grande Elettore ha mai rinunciato al Gran Ballo del Colle ai malati sarà proibito l’ingresso e il voto. Per i candidati più sul filo dei voti, da Berlusconi a Casini a Pera fino ad Amato una manna dal cielo. Insomma, meno Grandi Elettori, più facile convincerli e quorum più basso. E il nuovo presidente sarà inevitabilmente un ‘figlio’ del Covid.