Lunedì 23 Dicembre 2024
BRUNO
Politica

Quei meriti non riconosciuti a Giorgia Meloni

Bruno

Vespa

 un peccato che Patrick Zaki abbia rifiutato l’aereo di Stato che l’avrebbe riportato in Italia. Un atto di modestia? Non sembra. Un modo di evitare che Giorgia Meloni andasse a salutarlo all’arrivo? Così pare. Non credo che una stretta di mano pubblica con il presidente del Consiglio che gli ha assicurato la libertà avrebbe compromesso la sua indipendenza, come lascia intendere Amnesty International. Nessuno gli ha chiesto di iscriversi a Fratelli d’Italia o di partecipare a manifestazioni politiche del centrodestra. Ma almeno il minimo sindacale del galateo andava salvato. E speriamo almeno – per ragioni di buongusto – di non trovare Zaki in qualche manifestazione antigovernativa. Spiace anche che l’opposizione – tutta l’opposizione e sempre in nome del galateo istituzionale – non abbia riconosciuto in maniera adeguata il successo della Meloni. Non costava nulla, mentre è un po’ stonato (anche se previsto) il “benaltrismo“: non avranno graziato Zaki in cambio del silenzio su Regeni? È noto che il governo non ha il potere di ottenere l’estradizione dei due ufficiali egiziani indicati come responsabili dell’uccisione del giovane ricercatore italiano. I nostri magistrati e il nostro governo, nei diversi campi di competenza, stanno facendo da anni l’impossibile. Ma sminuire la liberazione di Zaki, invocata da anni, perché i due egiziani non sono nelle nostre carceri è un atteggiamento davvero bizzarro. Si prendano poi i soldi del Pnrr. Entro l’anno arriveranno i 35 miliardi della terza e della quarta rata. Abbiamo chiesto forse troppi soldi in prestito all’Europa e fatichiamo a spenderli. Ma finora abbiamo fatto, bene o male, i compiti richiesti. Che barba, che noia, diceva Sandra Mondaini. Si attacchi – e pesantemente – il governo quando sbaglia di grosso. Ma se porta a casa Zaki e le rate del Pnrr…