Roma, 26 febbraio 2021 - Il Consiglio dei ministri di oggi ha approvato lo scorporo e la riorganizzazione di alcuni ministeri - dando vita al Mite, ministero della transizione ecologia - e i decreti legislativi per l'attuazione della riforma dello Sport.
A latere, il tema della sostituzione dell'attuale capo del Dipartimento della Protezione Civile Angelo Borrelli, (l'uomo che nella prima ondata leggeva quotidianamente il bollettino dei contagi da Coronavirus). Un paio d'ore dopo la fine del Cdm, il premier Mario Draghi ha nominato Fabrizio Curcio a capo del Dipartimento. Ad Angelo Borrelli vanno "i ringraziamenti per l`impegno profuso e il lavoro svolto in questi anni". Borrelli è stato alla guida del Dipartimento dal 2017: era stato nominato da Gentiloni e confermato due volte da Conte. La norma prevede che le nomine dei capi dei Dipartimenti "cessano di avere efficacia dalla data del giuramento del nuovo Governo".
I via libera in Cdm
Intanto - dopo un'ora e mezza di riunione - il Consiglio dei ministri ha approvato i cinque decreti legislativi per l'attuazione della riforma dello Sport che erano stati presentati dal ministro Vincenzo Spadafora, quando era in carica il governo Conte. Via libera anche al dl di scorporo e riorganizzazione dei ministeri.
Il ministro Cingolani: è nato il Mite
''Oggi il Consiglio dei Ministri ha decretato la nascita del Mite, il ministero della Transizione ecologica, e parte quel percorso di costruzione che vede il governo intero impegnato nella realizzazione di questa nuova visione - dichiara il ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani - Tutte le politiche afferenti a questo obiettivo primario faranno riferimento al Mite: quella energetica, delle emissioni, lo sviluppo sostenibile, la mobilità green, le politiche di contrasto ai cambiamenti climatici. Senza dimenticare la mission storica del ministero: la valorizzazione dell'ambiente, del territorio e dell'ecosistema, la conservazione delle aree naturali protette e della biodiversità, l'economia circolare, le bonifiche, la difesa del territorio e la lotta ai danni ambientali". E ancora: "È una sfida imponente, e tutto il Governo è impegnato a lavorare per portarla a termine. Abbiamo davanti a noi poco tempo per vincerla, ce lo dicono i dati scientifici sui cambiamenti climatici - sottolinea - Infine voglio porre l'accento sul nuovo acronimo del Ministero: Mite. La mitezza è la virtù perduta che va recuperata e che indica il modo in cui intendiamo operare: puntare sulla forza degli argomenti e sulla consapevolezza della sfida ambientale e sociale, confrontandosi con grande apertura, avendo a cuore le future generazioni", conclude il ministro.
Ok a Transizione ecologica, M5S esulta
Il via libera del Cdm all'istituzione del nuovo Ministero della Transizione Ecologica "è un risultato importante per il Paese, proposto e negoziato da Beppe Grillo, che punterà a proiettare l'Italia verso nuove opportunità di crescita e sviluppo - scrive Luigi Di Maio su Facebook - Transizione ecologica non significa solo ambiente e green, ma andremo a revisionare totalmente il concetto di lavoro, di imprese e apriremo una strada innovativa e moderna che ci porterà ad essere molto più competitivi". E ci saranno "nuovi posti di lavoro duraturi". E Stefano Patuanelli: "Una promessa che avevamo fatto ai cittadini per rendere la politica industriale del Paese improntata al Green New Deal europeo", scrive, sottolineando che si tratta di "una scelta di campo che caratterizza fortemente l'azione del Governo e che sposta molte competenze del Ministero dello Sviluppo Economico in materia energetica".
Spadafora: orgoglioso della riforma Sport
"Finalmente la riforma è fatta dopo tanti e tanti anni, aprirà cambiamento enorme per tutti. Questa cosa mi rende molto molto orgoglioso, grazie al presidente Draghi per aver portato a compimento questa operazione, grazie a tutti, al tavolo sport e tutte forze politiche che ci hanno lavorato", scrive sui social l'ex ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora. "Ironia della sorte vuole che oggi in Consiglio dei ministri sieda il ministro Giorgetti, che aveva scritto a suo tempo la legge delega su cui abbiamo lavorato, e oggi si è concluso un percorso che lui stesso aveva iniziato", sottolinea Spadafora, che aggiunge: "non è la riforma Spadafora, l'abbiamo scritta in tanti. In corso d'opera si potranno anche cambiare cose, adesso è importante proseguire con i ristori e pensare alle aperture".