Giovedì 9 Gennaio 2025
REDAZIONE POLITICA

Processo telematico, avvio nel caos

Nel momento in cui il governo schiaccia l’acceleratore sul ddl di separazione delle carriere dei magistrati, blindando il testo...

Nel momento in cui il governo schiaccia l’acceleratore sul ddl di separazione delle carriere dei magistrati, blindando il testo...

Nel momento in cui il governo schiaccia l’acceleratore sul ddl di separazione delle carriere dei magistrati, blindando il testo...

Nel momento in cui il governo schiaccia l’acceleratore sul ddl di separazione delle carriere dei magistrati, blindando il testo in commissione, nei tribunali italiani va in scena lo stop alla app che avrebbe dovuto rendere più fluido l’iter della giustizia grazie al cosiddetto ‘processo telematico’. Da Roma a Torino, da Milano a Napoli, da Bolzano a Bologna, Pescara, Napoli e Aosta, si parla di "rischi" di rallentamento per "l’ordinaria attività processuale" e di "inefficienze". Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio (foto), ieri a palazzo Chigi per riferire sul progetto, minimizza affermando che "è un problema che riguarda l’evoluzione tecnologica che cerchiamo di risolvere" e aggiungendo che "le cose non vanno male come sembrerebbe", ma l’Anm è di tutt’altro avviso: "Avevamo lanciato un allarme giorni fa e ora vediamo i risultati in tutti i tribunali – afferma la vicepresidente Alessandra Maddalena.

Ma non è l’unico intoppo per il governo. Con 24 voti, compresi quelli di tutti i membri togati (oltre a due laici e due membri di diritto), il Csm ha approvato un parere critico nei confronti della riforma della Giustizia contenuta nel disegno di legge costituzionale del governo, appena approdato alla Camera. La separazione delle carriere, è lo stop, "non trova riscontro nella giurisprudenza costituzionale", non si comprende in che modo "possa contribuire a migliorare qualità ed efficienza della giurisdizione".

Intanto la riforma della Giustizia va avanti a marce forzate in Parlamento. Ieri il ddl costituzionale sulla separazione è stato blindato dal governo e FI ha fatto un passo indietro sull’emendamento sul no al sorteggio per i componenti laici del Csm; non sarà messo ai voti.

Elena G. Polidori