Roma, 3 novembre 2018 - Dopo decreto sicurezza e condono di Ischia, a dividere M5s e Lega è l'emendamento pentastellato al ddl Anticorruzione che prevede di bloccare la prescrizione dopo il primo grado di giudizio, a prescindere che la sentenza sia di assoluzione o di condanna. La Lega ha subito palesato le "forti perplessità" in merito. Oggi l'affondo della ministra del Carroccio Giulia Bongiorno, preoccupata per l'allungamento dei tempi della giustizia: "La sospensione della prescrizione è una bomba nucleare sul processo", commenta il ministro della Pubblica Amministrazione a 'L'intervista di Maria Latella' su Sky Tg24. L'emendamento "incide sull'intero sistema penale - spiega la Bongiorno - Oggi il calendario delle udienze viene fissato in base alle prescrizioni. Così non ci sarebbe più appello e Cassazione, andrebbe a finire che un soggetto innocente non avrebbe diritto ad un secondo processo perchè non c'è la tagliola della prescrizione e non vengono fissate le udienze".
Il Movimento però tira dritto. E a difendere la riforma ci si mette lo stesso vicepremier Di Maio. "Magari ci sono dei problemi interni alla Lega - dice il vice presidente del Consiglio -. Non lo so e non mi interessa". E aggiunge: "Lo stop alla prescrizione deve entrare nel decreto 'spazza corrotti' perché l'emendamento è in linea con il contratto di governo. È la norma contro i furbi. In questo Paese i più grandi furbetti del quartierino, i furbetti politici, si sono salvati dai processi grazie alla prescrizione, non la povera gente. Tra loro Licio Gelli".
LA REPLICA DI BONAFEDE - A stretto giro arriva la replica alla Bongiorno del ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, titolare della proposta di modifica al ddl. "Rispetto e stimo il ministro Bongiorno, ma sulla prescrizione si sbaglia. La bomba atomica che rischia di esplodere è la rabbia dei cittadini di fronte all'impunità. Con la nostra riforma della prescrizione, gli unici a dover temere sono i colpevoli. I tempi dei processi saranno brevi grazie agli investimenti di questo governo: lo Stato si deve prendere la responsabilità di rendere giustizia ai cittadini".
Per i 5 stelle, lo stop alla prescrizione dopo il primo grado è una battaglia storica portata avanti e rivendicata in tutti questi anni di impegno politico - prima come forza di opposizione in Parlamento e ora come governo - e per questo è considerato irrinunciabile.
COSA PREVEDE L'EMENDAMENTO M5S - In diritto penale la prescrizione stabilisce che un reato si consideri estinto a seguito del trascorrere di un determinato periodo di tempo. Il testo dell'ementamento a firma grillina dispone che "il corso della prescrizione rimane sospeso dalla pronunzia della sentenza di primo grado o dal decreto di condanna fino alla data di esecutività della sentenza che definisce il giudizio o della irrevocabilità del decreto di condanna". L'emendamento poi abroga il primo comma dell'articolo 160 del codice penale, che recita che "Il corso della prescrizione è interrotto dalla sentenza di condanna o dal decreto di condanna".
Si anticipano di fatto i tempi di prescrizione stabilendo anche che "il termine della prescrizione decorre per il reato consumato, dal giorno della consumazione; per il reato tentato dal giorno in cui è cessata l'attività del colpevole; per il reato permanente o continuato dal giorno in cui è cessata la permanenza o la continuazione" (in sostanza, si tornerebbe a prima della modifica intervenuta con la cosiddetta Legge ex Cirielli nel 2005, che aveva eliminato dal dispositivo della norma il riferimento alla parola "o continuato" nel punto in cui statuiva che il termine di prescrizione decorre per il reato permanente "o continuato" dal giorno in cui è cessata la permanenza "o la continuazione").