Domenica 6 Ottobre 2024
GABRIELE MORONI
Politica

Pontida, l’internazionale sovranista assolve Salvini: “Altro che processo, su Open Arms merita un encomio”

La destra europea si ritrova sul pratone sacro alla Lega: sfumano le rivendicazioni storiche, nonostante i riferimenti all’autonomia, a vantaggio del sostegno alla battaglia giudiziaria del Capitano

Pontida (Bergamo), 6 ottobre 2024 – Effetto processo sul raduno di Pontida. Il processo è quello che attende Matteo Salvini, per cui i pm di Palermo hanno chiesto una condanna a sei anni di reclusione per avere bloccato, nell'agosto del 2019, lo sbarco dei migranti dalla nave ong Open Arms. 

Matteo Salvini carica il popolo leghista dal palco
Matteo Salvini carica il popolo leghista dal palco

Così, al raduno della Lega, compaiono striscioni, t-shirt, pettorali con scritte di appoggio al segretario-ministro-vice premier che riceve, sul palco, la pubblica solidarietà dei rappresentanti di partiti e movimenti alleati in Europa.

Si ritrova la destra

E la "cifra della Pontida 2024: una grande assise del sovranismo, della Destra europea. I tempi si sono allungati con gli interventi che l'hanno preceduto, così il Capitano contiene il suo in diciannove minuti: Autonomia differenziata, cittadinanza, terrorismo islamico e, ovviamente, il caso Open Arms.

Dopo il consueto invito a non mollare, reiterato per tre volte, Salvini parla dell'Autonomia differenziata. "Dopo trent'anni di battaglie è realtà e legge dello Stato, indietro non si torna. Gli unici che hanno paura dell'Autonomia sono i politici di sinistra incapaci. L'Autonomia è futuro, efficienza, merito. Una grande opportunità per i giovani di tutta Italia". Rassicurante sull'alleanza governativa. "Il governo è compatto. Ogni tanto discutiamo come tutte le famiglie, ma poi si trova sempre una soluzione".

Il paragone

PONTIDA MANIFESTAZIONE LEGA 2024
PONTIDA MILITANTI LEGA

Il terrorismo islamico. "Ci sono due 7 ottobre. Lo scorso anno la strage in Israele, la più grande strage di civili dopo Hitler e il nazismo. Il 7 ottobre 1571 quando a Lepanto, la flotta della Lega Santa voluta dal Santo Padre, sconfisse quella dell'Impero ottomano, fermandone l'avanzata. L'abbiamo fatto allora. Lo faremo anche oggi. L'estremismo è il cancro della terra del 2024. Faremo di tutto per estirparlo. Il terrorismo islamico non è solo dall'altra parte del mondo, è anche in casa nostra. Lo combatteremo con coraggio. Con il buonsenso".

Si parla, ovviamente, anche di cittadinanza. "La ricetta per i prossimi anni non è concedere o concedere più cittadinanze o regalarla più facilmente. La priorità per la Lega e per l'Italia dovrà essere quella di poter revocare la cittadinanza a quelli che delinquono in casa nostra. La cittadinanza è un atto di fede. È il secondo mazzo di chiavi di casa nostra, ma se tradisci questa fiducia contro chi ti ha garantito scuola, previdenza e sanità, e poi spacci, stupri e uccidi, c'è una sola soluzione: via la cittadinanza e torni al tuo paese. Via dall'Italia. Non abbiamo bisogno di altri delinquenti. Ne abbiamo abbastanza in Italia".

La politica estera. "Marine Le Pen è sotto processo, Trump si è salvato da un proiettile assassino e mi auguro che il 5 novembre gli americani scelgano un futuro di libertà, scelgano Donald Trump".

La vicenda giudiziaria

Il sostegno dei militanti a Salvini
Il sostegno dei militanti a Salvini

Salvini a processo. "Quando frequentavo il liceo classico Manzoni, a Milano, mai mi sarei aspettato che un giorno mi sarei trovato in un tribunale da imputato". "Non sono preoccupato - ha proseguito Salvini lanciando uno strale polemico ai 5 Stelle, all'epoca della vicenda Open Arms compagni di governo -, ma indignato e sorpreso da gente che tradisce e non ha dignità, che non ha onore. Sono abituato a prendermi le mie responsabilità. Se nell'aula di tribunale ci fosse un giudice che approvasse la condanna a sei anni, non porterebbe a una multa o ai lavori socialmente utili, ma alla galera. Se fosse, lo farei a testa alta. Possono arrestare una persona ma non un intero popolo. Non possono fermare la Santa Alleanza dei popoli europei che nasce oggi a Pontida. Non mollo oggi e non lo farò mai. Per voi e per i nostri figli. Noi non molliamo".

L’amico Viktor

Matteo Salvini e Viktor Orban
Matteo Salvini e Viktor Orban

Tutti presenti gli ospiti-alleati. Successo personale del premier ungherese Viktor Orban, accolto all'arrivo al grido di "Viktor, Viktor" e da una specie di ovazione, con “Orban, Orban" scandito, al termine del suo lungo intervento. "Noi da Budapest - è stato il passaggio più applaudito - i migranti li porteremo a Bruxelles e li deporremo davanti agli uffici di Bruxelles. Se vogliono quei migranti che se li tengano".

"Non credete che sia impossibile, noi siamo l'esempio vivente. In Ungheria il numero dei migranti è zero, noi non diamo in mano altrui il nostro Paese. Non facciamo entrare gli illegali, noi difendiamo i confini. Chi vuole entrare deve aspettare il permesso e deve farlo fuori dai nostri confini".

Dura polemica sulle politiche sociali: "Da noi il padre è uomo e la madre è donna e questo resta così anche se la sinistra internazionale si mette contro. Oggi l'Ungheria è il paese più sicuro d'Europa". "L'Europa è un posto peggiore di dieci anni fa", ha chiosato. "L'Unione europea era stata creata per la pace" ricorda.

Davanti al conflitto tra Ucraina e Russia, continua il premier ungherese, "Bruxelles anziché scegliere la pace è divenuta parte belligerante". "I burocrati di Bruxelles rovinano l'economia", è stata la conclusione. Un grande encomio al padrone di casa: "Festeggiamo in Ungheria Salvini come un eroe perché ha chiuso i confini e difeso le case degli italiani. Anzi, ha difeso l'Europa e meriterebbe una onorificenza e non procedimenti penali. Il processo Open Arms è una vergogna, è una vergogna della sinistra e di tutta l'Europa. Matteo Salvini è un patriota europeo".

Il generale

Il generale Roberto Vannacci posa per un selfie con i militanti
Il generale Roberto Vannacci posa per un selfie con i militanti

Era molto atteso l'intervento di Roberto Vannacci. La candidatura alle Europee del generale, poi risultato votatissimo, aveva fatto storcere il naso a più di un esponente di spicco del Carroccio. Vannacci è stato accolto a Pontida da una piccola folla che voleva salutarlo e scattare un selfie. "Non fare un altro partito", ha lanciato qualcuno. "Ma lei dà retta a questi signori?", ha replicato Vannacci indicando una pattuglia di giornalisti. E non è una questione di tessera: "Il problema della tessera è un atto formale, che nulla ha a che vedere con quello che, invece, stiamo facendo insieme".

Sul palco Vannacci ha esordito con i primi versi della poesia di Giovanni Berchet "Il giuramento di Pontida": "L'ha giurato. Li ho visti in Pontida convenuti dal monte e dal piano".

"Secondo qualcuno siete persone pericolose, che tirano fuori esecrabili idee di tanti anni fa. Noi siamo qui perché rispettiamo il voto popolare e per il nuovo corso della Lega, che completa e ci unisce tutti quanti e si basa su principi di sovranità, di ricchezza, di tradizione e di onore. È bello pensare alla bandiera, al simbolo per cui vale la pena di trascurare tutto il resto. Quando una madre rifiuta di fare figli, quando un giovane va all'estero per lavoro, quando un cittadino si rifugia dietro un portone chiuso, allora sì che vale la pena di lottare. Crediamo nelle nostre tradizioni, nei nostri usi, che non saranno i migliori ma sono i nostri. Non li vogliamo cedere. Non cediamo la cittadinanza. I nostri nonni l'hanno conquistata sul Carso, i nostri padri col lavoro. Ce la siamo guadagnata. Non la cediamo ad altri".

"La Lega si basa sui principi di tradizione, di onore. Non è vero che la politica è l'arte del possibile, lo pensano i voltagabbana. Io oggi sono qua a Pontida. Chi l'avrebbe detto due, tre mesi fa? Sono qua. Io credo nella parola data e nell'onore, questo alla faccia di chi dice che Vannacci usa la Lega come un taxi".