Lunedì 7 Ottobre 2024
ALESSANDRO D’AMATO
Politica

Pontida e la manovra. La linea di Salvini:: "Chi farà i sacrifici?. Ora tocca alle banche"

Poi il vicepremier gela Giorgetti: abbassiamo le imposte e aumentiamo i salari. E sulla maggioranza rassicura. "Ogni tanto discutiamo, ma siamo compatti".

Pontida e la manovra. La linea di Salvini:: "Chi farà i sacrifici?. Ora tocca alle banche"

Poi il vicepremier gela Giorgetti: abbassiamo le imposte e aumentiamo i salari. E sulla maggioranza rassicura. "Ogni tanto discutiamo, ma siamo compatti".

Per la manovra è giusto che "faccia sacrifici chi ne ha le possibilità". Ma se qualcuno deve pagare qualcosa in più, "allora siano i banchieri e non gli operai". Nel botta e risposta virtuale andato in scena a Pontida tra il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti e quello delle Infrastrutture e leader del suo partito Matteo Salvini si gioca tutto lo scontro tra chi vorrebbe abbassare le tasse e chi è a caccia di risorse per far quadrare il bilancio in vista della terza manovra del governo di Giorgia Meloni.

DAL PALCO DI PONTIDA

Comincia il responsabile di via XX Settembre dal palco di Pontida, tornando sulla polemica scoppiata dopo l’intervista a Bloomberg: "Voglio aumentare le tasse? Ho detto che a mio giudizio i sacrifici li devono fare tutti, in base all’articolo 53 della Costituzione, che deve dare chi ha più capacità contributiva", precisa. Perché "è giusto che i sacrifici li faccia anche qualcun altro che i soldi ce li ha", mentre "noi siamo dalla parte della gente che produce e lavora e oggi fa i sacrifici. Il ministro oggi non è un banchiere, un professore, è figlio di un pescatore, so distinguere chi fa sacrifici e chi li può fare". Ma, spiega, "devo ringraziare Confindustria con cui ho avuto un incontro sereno e costruttivo in settimana" in vista della manovra finanziaria, "basata anche sul dialogo con le parti interessate". Giorgetti riceve il plauso del ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani: "Ha usato un linguaggio della serietà e della responsabilità. È finita l’epoca dei soldi gettati dalla finestra ma non sarà una manovra lacrime e sangue".

LA REPLICA DI SALVINI

La risposta di Salvini arriva sempre dal palco di Pontida: "Se qualcuno deve pagare qualcosa in più, paghino i banchieri e non gli operai. Il nostro obiettivo è abbassare le tasse alle partite Iva e aumentare gli stipendi ai lavoratori". Anche se "il governo è compatto, è un governo di amici prima ancora di alleati, ovviamente ogni tanto discutiamo". Gli fa eco il suo viceministro Edoardo Rixi: "La manovra come sempre verrà condivisa e non ci sarà nessun aumento di tasse. Oggi siamo un Paese che non cresce tantissimo, ma cresciamo in ogni caso più degli altri. I paragoni, che spesso venivano fatti con Germania e Francia, oggi sono in favore dell’Italia. La strada giusta che abbiamo intrapreso deve essere mantenuta".

L’OPPOSIZIONE

A infilarsi nella dialettica tra Giorgetti e Salvini è il deputato di Più Europa Benedetto Della Vedova: "Assistiamo a un balletto grottesco tra il ministro Giorgetti che parla di sacrifici e viene platealmente smentito dai due vice premier, compreso il suo capo partito Salvini, e dalla sorella della presidente del Consiglio e capo di fatto di Fratelli d’Italia, Arianna Meloni. Le promesse demagogiche e la prosopopea della maggioranza e della presidente del Consiglio, dalle pensioni alle accise alla flat tax si infrangono sullo scoglio della realtà". Secondo Emiliano Fenu, capogruppo M5s in commissione Finanze della Camera, "Meloni recupera Monti in piena regola e lo combina addirittura con il modello argentino di Milei: motosega in mano per tagliare ovunque lo Stato".