Pontida (Bergamo), 16 settembre 2017 - "Non ci fermeranno mai - esorta Matteo Salvini - Avanti insieme e #renziacasa. Vi aspetto domani alle 10:30, da tutta Italia, a Pontida. Astenersi clandestini, piddini e perditempo". Come un motivatore navigato, il leader leghista prepara i suoi all'annuale reunion sul 'sacro prato'.
Con una - non secondaria - novità: per la prima volta nella storia di Pontida sul palco non parlerà il leader fondatore della Lega Nord, Umberto Bossi. Di più: quello di Salvini sarà l'unico discorso 'politico' sul palco, visto che gli interventi dei governatori di Veneto, Lombardia e Liguria - Luca Zaia, Roberto Maroni e Giovani Toti (new entry a Pontida, essendo oltretutto di Forza Italia) - saranno incentrati sui referendum per l'autonomia del 22 ottobre in Veneto e Lombardia.
E dunque, niente Senatùr. Ma perché? Salvini non si spreca in spiegazioni e non lega la circostanza alla condanna di Bossi: "Penso che domani a nome della Lega parlerà il segretario federale, la Lega è sotto attacco - si limita a dire - La Lega ha una sola voce. Parlerò io e parleranno i tre governatori sul tema dell'autonomia, che avrebbe dovuto essere il tema principale".
Poi, ovviamente, c'è la questione del blocco dei conti del Carroccio. Che Salvini su Facebook tratta così: "Cresciamo, le nostre idee si dimostrano giuste, milioni di italiani ci sostengono e ... Ci prosciugano i conti", scrive. "Un esproprio proletario senza precedenti. A fare ricorso - assicura - non sarà un singolo ma un intero popolo. Sono certo che vinceremo e libereremo questo Paese". E ancora: "Pensano di mettere fuori legge il terzo partito italiano attraverso magistrati che fanno politica. Ma non ci fermiamo. Democraticamente arriveremo al Governo". Poi annuncia non meglio precisate "azioni clamorose" che verranno spiegate appunto domani per protestare contro il sequestro preventivo dei conti della Lega e ringrazia Carlo Nordio, ex procuratore di Venezia, che in un'intervista "ha detto che si è trattato di un atto politico. Penso che Nordio - ha concluso - ci potrà dare una mano una volta al governo per far funzionare la giustizia".
La vigilia di Pontida è dedicata ai giovani militanti. Salvini ha camminato da solo in mezzo al pratone per alcuni minuti, poi si è concesso a numerosi selfie di fronte al palco, per finire con un intervento molto applaudito dai giovani padani (che intonavano edificanti coretti come "rossi di merda" all'indirizzo dei magistrati di Genova). "Non abbiamo paura - ha detto Salvini - sono loro che hanno paura di noi". Nel tendone dell'assemblea di questa sera, anche uno striscione: 'Ci prendete i soldi, ma l'ideale resta. La libertà non si compra, si conquista'.
Quanto ai suoi avversari alle prossime politiche, Salvini li demolisce così: "Luigi Di Maio temibile? Sì, come la Raggi per i romani", dice sull'ufficializzazione della candidatura di Luigi Di Maio per la premiership di M5S. E ancora: "Mi fanno ridere le proposte sia di Renzi sia di Di Maio. La vera alternativa siamo noi".