Mercoledì 12 Febbraio 2025
ETTORE MARIA COLOMBO
Politica

Pd, Speranza: "Il partito deve svoltare a sinistra"

"Non vorrei ci ritrovassimo a non pagare la tassa sulla casa, ma poi a dover pagare le Tac!". Parla Roberto Speranza, leader della minoranza dem di Area riformista. "Dal partito non si esce"

RAGIONI L’esponente della minoranza Pd Roberto Speranza (LaPresse)

Roma, 28 ottobre 2015 - "Non vorrei ci ritrovassimo a non pagare la tassa sulla casa, ma poi a dover pagare le Tac!". Parla Roberto Speranza, leader della minoranza dem di Area riformista, ex capogruppo alla Camera.

Un giudizio complessivo sulla legge di Stabilità.

"Coglie una fase nuova in cui finalmente arrivano primi segnali di ripresa, ma...".

Ma? Sul limite del contante a tremila euro che cosa pensa?

"Un provvedimento che sposta poco, sul piano economico. Poteva essere evitato. Io di gente che gira con 3mila euro in tasca non ne conosco, mentre ne conosco tanta che non ha 100 euro per fare la spesa. Un segnale sbagliato".

Anche sulla lotta all’evasione? E la Orlandi va difesa?

"Il sottosegretario Zanetti ha pronunciato parole inaccettabili. Padoan, per fortuna, lo ha clamorosamente smentito. Il governo deve combattere l’evasione fiscale, non l’Agenzia delle Entrate. Siamo il secondo Paese Ue per evasione fiscale con oltre 100 miliardi di euro. Lo dice anche il Def. Quando Renzi minimizza sbaglia e contraddice i documenti ufficiali del suo governo".

Che cosa la preoccupa di più?

"L’insufficienza di investimenti, che sono il vero motore per il lavoro e la crescita. Poi la spesa per il welfare, sanità in testa, scesa a 111 miliardi contro i 115 previsti dal patto con le Regioni che ora rischiano grandi difficoltà. Su scuola e sanità servono più risorse.Poi c’è il capitolo casa…".

Soddisfatti che Renzi abbia lasciato l’Imu su ville e castelli?

"Sicuramente la retromarcia di Renzi è stata una nostra vittoria. Abbiamo evitato una clamorosa ingiustizia che, tra l’altro, pesa poco economicamente, circa 90 milioni l’anno, però ancora non basta. Abbassare le tasse è giusto, ma si può fare con gli occhi del centrosinistra o con quelli del partito della Nazione. La tassa sulla casa non esiste solo in quattro Paesi al mondo: Niger, Togo, Yemen e Thailandia... Non è accettabile un meccanismo da Robin Hood al contrario: chi ha una casa che vale molto risparmia anche 1500 euro e oltre, chi ha una casa in periferia risparmia 100-150 euro! Serve un principio di vera progressività: a esempio, se la tassa sulla casa la pagasse anche solo il 10% dei contribuenti, quelli più ricchi, si otterrebbe già il 37% del gettito totale. Il provento, oltre un miliardo di euro, potrebbe essere usato per introdurre una misura universale di contrasto alla povertà".

Se i vostri emendamenti non passano o c’è la fiducia che succede?

"Faremo le nostre proposte migliorative. Oggi è prematuro parlare di fiducia, ma è chiaro che la legge di Stabilità è un atto fondamentale, per un governo. Vedremo. Certo è che nel Pd la scelta non può essere tra chi applaude sempre Renzi e chi va via".

È giusto ricorrere contro l’Italicum?

"Io, sull’Italicum, mi sono dimesso da capogruppo e non ho votato la fiducia. È una legge sbagliata nel merito e nel modo in cui ci siamo arrivati. Sulla sue costituzionalità si pronuncerà la Consulta".

Meglio stare nel Pd o fare una ‘Cosa’ fuori?

"Bisogna battersi nel Pd perché torni a essere il grande partito del centrosinistra e della sinistra ed evitare diventi il partito della Nazione. Uscire dal Pd è sbagliato e aiuta la seconda opzione".