Sabato 20 Luglio 2024
ELENA G. POLIDORI
Politica

Toto-commissari Ue. Il governo punta tutto su Fitto. Foti: "Ci spetta una delega pesante"

Il capogruppo di FdI: "Von der Leyen dovrà trovare un punto di equilibrio, noi siamo stati coerenti". Il ministro agli Affari Ue in predicato di un ruolo a Bruxelles. Confermati i big Dombrovskis e Breton.

Parte il toto-commissari. Il governo punta tutto su Fitto. Foti: "Ci spetta una delega pesante"

Parte il toto-commissari. Il governo punta tutto su Fitto. Foti: "Ci spetta una delega pesante"

Roma, 20 luglio 2024 – Tommaso Foti (capogruppo alla Camera di Fratelli d’Italia), da parte del vostro partito un voto negativo per Ursula von der Leyen che forse non ci si aspettava…

"E perché? Il voto negativo è stato motivato dal fatto che von der Leyen ha espresso un programma che è contrario a quanto è uscito dalle urne in Italia, con un’apertura soprattutto ai Verdi che ha determinato, alla fine, la nostra scelta. Dentro, peraltro, la presidente della Commissione ha inserito molte questioni riguardanti il Green deal che, da sempre, consideriamo un tema che andrebbe affrontato con finalità precise, a favore dell’ambiente ma non a discapito del sistema produttivo europeo e della competitività delle imprese europee perché questo avrebbe avuto delle ripercussioni fatali per i cittadini e per i lavoratori europei".

Eppure Meloni aveva fatto trattative con von der Leyen. Possibile che non ci fosse un punto di caduta?

"Meloni aveva contestato metodo e merito. Sul metodo perché si era precostituita una maggioranza e si chiedeva di esprimere un’opinione su quella. E nel merito perché ci sono si anche dei temi su cui si potrà trovare una convergenza, tipo quello dell’immigrazione se si continuerà a ritenere che il problema non è la ridistribuzione, ma creare le condizioni con i Paesi di partenza perché le partenze non si abbiano. Però saranno temi, non l’intero programma…".

Nella fotografia attuale, c’è una Commissione con un programma fortemente a sinistra e un Parlamento europeo con dei numeri a destra. Una contraddizione che prima o poi emergerà? E che sintesi potrà uscire?

"La collaborazione istituzionale è una cosa diversa dalla questione politica. La Commissione dovrà trovare un punto di equilibrio tenendo presente che la sua rappresentazione è diversa da quella dei singoli governi nazionali. Il Parlamento europeo ha un ruolo diverso, è eletto con un sistema proporzionale e dunque molti dossier saranno soggetti a una forte attenzione – e anche a radicali cambiamenti – se la Commissione non dovesse tenere presente la sua composizione. Si dovranno trovare dei punti di equilibrio per evitare conflittualità rilevanti".

E invece ci saranno ripercussioni per l’Italia dal voto contrario a von der Leyen?

"I rapporti personali hanno un valore importante così come quelli istituzionali, poi in sede politica è evidente che il nostro è stato un comportamento coerente con quello che abbiamo sempre sostenuto. Non vedo quale possa essere la fobia di eventuali ripercussioni. Se von der Leyen avesse aperto a destra avrebbe avuto i voti della destra, è andata sui temi dei Verdi e mi auguro che li abbia avuti".

Il nostro commissario europeo potrà avere problemi con una Commissione spostata a sinistra?

"Penso che all’Italia debba essere riconosciuto il ruolo e il peso che l’Italia ha in Europa: siamo la seconda potenza manifatturiera europea, siamo tra i fondatori, i trattati di Roma sono stati firmati in Italia. Dunque la Commissione deve riconoscere all’Italia il ruolo che le spetta, anche con una Commissione orientata diversamente".

Qualcuno sostiene che Fratelli d’Italia diventerà il partito che farà da mediatore tra la Commissione e il Parlamento e le forze conservatrici. Intravede questo ruolo per il partito?

"Diciamo che FdI avrà un ruolo sempre più importante e avrà un peso in alcuni dossier per far sì che l’Europa adotti provvedimenti in linea con le richieste dei cittadini europei confermate dalle urne".

Intravede invece delle ripercussioni nel governo a causa di voti così diversi tra FdI, Lega e Forza Italia, che invece sostiene convintamente Ursula von der Leyen?

"È nota l’appartenenza a famiglie europee diverse, non vedo come Forza Italia avrebbe potuto votare diversamente, sarebbe stato clamoroso…".