Sabato 18 Gennaio 2025
SIMONE ARMINIO
SIMONE ARMINIO
Politica

Riforma Giustizia, Paita e l’astensione di Iv: "La nostra è un’apertura ma servono modifiche"

La senatrice renziana: i membri laici li scelga l’Aula "Il referendum? Arriverà dopo le politiche".

Roma, 18 gennaio 2025 – Senatrice Raffaella Paita, Italia Viva si è sempre detta favorevole alla separazione delle carriere. Ma allora perché vi siete astenuti?

"Italia Viva era e resta favorevole alla separazione delle carriere dei magistrati, noi siamo gente coerente. La nostra astensione alla Camera non è un no, ma è una apertura di credito. Però non firmiamo cambiali in bianco".

Cosa non la convince, dunque, di questa riforma?

"I punti sono principalmente due: il sorteggio dei membri laici del Csm e la mancata abolizione dell’obbligatorietà dell’esercizio dell’azione penale. Siamo pronti a votare la riforma, ma occorre che la maggioranza faccia un passo netto verso le nostre posizioni. Noi vogliamo la vera separazione delle carriere".

Paita e l’astensione di Iv: "La nostra è un’apertura ma servono modifiche"
Raffaella Paita, 50 anni, spezzina, è senatrice e coordinatrice di Italia viva

Ecco, allora: se al governo ci foste voi, come avreste impostato la riforma?

"Il sorteggio del Csm può andare bene per i membri togati, ma non per quelli laici, perché in questo modo il Parlamento – e quindi i cittadini – viene spogliato di una delle sue prerogative. Vorremmo un testo più aderente a quello proposto dalle Camere penali che poi è il testo Giachetti".

Lei tempo fa in merito a questa riforma parlava di un bluff. È ancora convinta che non vedrà mai la luce.

"Di riforme finte e pasticciate il governo ce ne ha già propinate fin troppe. Oltretutto ci sono le fibrillazioni all’interno della maggioranza: vedrà che il caso Zaia e Veneto cambierà il corso della legislatura. Sono pronta a scommetterlo".

E poi comunque c’è lo scoglio del Referendum, molto probabile se come pare la riforma non amplierà la sua maggioranza.

"Ho forti dubbi che Giorgia Meloni voglia andare al referendum confermativo prima delle elezioni politiche. Ma vedremo cosa succederà".

I giuristi si scagliano contro lo sdoppiamento del Csm e l’istituzione di un’alta corte. Anche lei vede un problema di autonomia dei giudici?

"Lo sdoppiamento dell’organo di autogoverno e la separazione delle carriere sono previsti in molte democrazie e non c’è nessun problema, l’autonomia non viene assolutamente intaccata. Piuttosto, gli scandali degli ultimi anni hanno creato sfiducia nelle toghe. Come dimostrano diversi sondaggi, ultimo quello di Ilvo Diamanti, negli italiani c’è la convinzione che parte della magistratura sia politicizzata. La stragrande maggioranza dei giudici fa un lavoro straordinario che non può essere oscurato dal comportamento di pochi".

Il futuro di Italia viva: lei oggi sarà a Orvieto con il suo collega Ivan Scalfarotto all’evento organizzato dai centristi. State prenotando un posto nel grande centro?

"Oggi sarò a Orvieto per ascoltare e come segnale di attenzione e rispetto. Italia Viva, per usare le parole di De Gasperi, è un centro che guarda a sinistra. Senza centro non si vince, e il caso della Liguria è lì a dimostrarlo. Quando la sinistra si sposta troppo su posizioni estremiste, gli elettori centristi poi votano per la destra. Noi di Iv siamo pronti a ragionare su un grande centro autenticamente riformista, che lavori per abbassare le tasse e non per alzarle, e punti su temi come sanità, sicurezza, energia, infrastrutture. Vogliamo parlare di contenuti prima che di nomi e di leadership".