Domenica 22 Dicembre 2024
REDAZIONE POLITICA

Le pagelle della crisi di governo: promossi e bocciati

Mattarella (8) aveva sentito la tempesta arrivare e si era mosso per tempo. Draghi (5,5) ha usato un registro impolitico. Conte (4) ora è in bilico. Meloni (7) in rampa di lancio

Roma, 21 luglio 2022 - Crisi di governo: promossi e bocciati dopo l'estenuante giornata vissuta al Senato. Queste le pagelle dei protagonisti politici.

Mario Draghi 5,5

Se voleva realmente trovare il modo di lasciare, le mosse erano giuste. Altrimenti il percorso scelto è risultato poco efficace. Ha irrigidito i toni e usato un registro impolitico. In ogni caso ha lasciato a metà l’opera. Da dopo la partita del Colle pare quasi che non vedesse l’ora che finisse tutto. Stufo

Sergio Mattarella 8

Mattarella aveva sentito la tempesta arrivare, e si era mosso per tempo. Aveva sostenuto Draghi e fatto le mosse giuste per dare ogni possibilità al premier. Tipo concedergli sette giorni di tempo. Aveva esercitato la sua moral suasion, fatto capire a tutti che non ci sarebbero giochetti. Ma non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire. Più di così...

Giuseppe Conte 4

Il M5 Stelle ha dato il via alla crisi, non votando la settimana scorsa la fiducia. Poi ha dato il via a una settimana di surreali travagli, minacciando una scissione al giorno e non facendone nessuna. Ora è in bilico. Confuso

Enrico Letta 6-

Enrico Letta ha subìto l’iniziativa dei 5S, e non è riuscito ad arginarla. Ha cercato di salvare il salvabile ma il suo Campo largo è compromesso. Ha provato a evitare le elezioni, ma l’incaponimento di Conte non ha lasciato spazio. Ora sono problemi. Preoccupato

Matteo Renzi 6,5

Il leader di IV si è mostrato un perfetto giocatore da torneo breve. In queste partite è sempre il migliore. Aveva da tempo capito che i 5S sono inaffidabili (l’avessero ascoltato al Pd...) e si è messo sulla sponda opposta. Adesso per lui inizia il difficile: con il 2,5 è dura. Lucido

Luigi Di Maio 5

Tanto rumore per nulla. Il ministro degli Esteri con la scissione ha dato il via alla frana successiva dei grillini doc. Che ha fatto precipitare il governo di cui fa parte. La campagna elettorale per lui non sarà facile. I sondaggi lo inchiodano all’1,5 per cento.  Colpo a vuoto

Matteo Salvini 5,5

Il Capitano voleva le elezioni e (forse) le avrà. Il rischio per lui è di arrivarci con il cerino in mano, e con mezzo partito contro. Ha comunque forzato perché sente troppo la pressione della Meloni. Chissà che cosa pensano gli imprenditori del Nord del suo azzardo... A rischio

Silvio Berlusconi 5,5

Il Cav non è mai stato un uomo di rottura, ma stavolta ha rotto in modo anche abbastanza inconsueto rispetto al modo in cui Fi ha preso parte al governo Draghi. Si è fatto rimorchiare dall’ala più dura di Fi, quella vicina a Salvini, e non da quella in genere trattativista (Letta). Incomprensibile

Carlo Calenda 6

Calenda ha scommesso su una corsa solitaria, e quindi guarda tutto sommato con una certa noncuranza con quello che sta accadendo. Ma se i partiti "tradizionali" si arrotolano su loro stessi, non ha altro che da guadagnarci. Certo che il Rosatellum non lo aiuta. Speranzoso

Giorgia Meloni 7

Giorgia Meloni (Ansa)
Giorgia Meloni (Ansa)

Minima spesa, massima resa. Ha aspettato il cadavere (politico) sulla riva del fiume, e il cadavere (politico) è arrivato. Adesso per lei viene il difficile. Guidare una coalizione non è comandare, servirà un salto di qualità. E non basterà guardare i sondaggi. In rampa di lancio