Roma, 16 novembre 2023 – Il Consiglio dei ministri ha approvato il “pacchetto sicurezza” che inasprisce pene e sanzioni per alcuni reati come le occupazioni abusive, gli scippi e le truffe.
Occupazioni abusive
Stretta sull’occupazione degli immobili. Arriva una specifica procedura per il reintegro nel possesso dell’immobile occupato. “Chiunque con violenza, o minaccia, o artifici o raggiri” occupa o detiene un immobile altrui e magari “impedisce il rientro nel’immobile del proprietario”, è punito con pena da 2 a 7 anni.
A decidere la restituzione dell’immobile è il giudice, ma, "nei casi in cui l’immobile occupato sia l’unica abitazione del denunciante”, la polizia giudiziaria “si reca senza ritardo all’immobile e ordina all’occupante l’immediato rilascio dell’immobile” e “in caso di diniego agisce coattivamente”.
Armi agli agenti fuori servizio
Attualmente gli agenti di pubblica sicurezza possono portare anche quando sono fuori servizio, l’arma di ordinanza. Questa però è pesante (un chilo per una Beretta 92F) e ingombrate (21 centimetri). Il disegno di legge sulla sicurezza permette loro (come già oggi a prefetti, viceprefetti, ufficiali di Ps, magistrati dell’ufficio del pm e pretori) di acquistare, detenere e portare, senza licenza, un’arma privata, progettata per il porto occulto e quindi del peso e dalle dimensioni sensibilmente inferiori, in luogo di quella d’ordinanza, quando non sono in servizio.
Norme anti borseggio
Norme più severe anti borseggio, anti accattonaggio e contro le detenuti madri o incinta, per le quali si prevede che non sia più obbligatorio il rinvio dell’esecuzione della pena, della quale è ora data facoltà al giudice, che valuterà anche in caso di recidiva. Fermo restando il divieto del carcere per le donne incinte o con figlio di meno di un anno, potranno essere ospiti di istituti a custodia attenuata. Per contrastare il borseggio si potrà disporre il divieto di accesso alle metropolitane, alle stazioni ferroviarie e ai porti a chi è stato già denunciato o condannato per furto o rapina. Norme più severe anche per chi costringe dei minori all’accattonaggio.
Truffe agli anziani
Il governo punta a reprimere più duramente l’odioso fenomeno delle truffe agli anziani, reato in crescita (+28% nei primi otto mesi del 2023, quando ha coinvolto 21.924 anziani). Viene introdotto un nuovo comma “recante una specifica ipotesi di truffa aggravata sanzionata più gravemente” che prevede una pena da 2 a 6 anni e la multa da euro 700 a euro 3.000. Questo consentirà l’applicazione della misura cautelare in carcere. La nuova fattispecie di truffa aggravata si introduce infatti «nel novero dei reati per i quali è previsto l’arresto obbligatorio in flagranza”.
Posti di blocco
Inasprimento delle pene previste dal Codice della strada per chi non si ferma all’alt o non collabora con gli agenti della polizia stradale. Per chi non esibisce i documenti di guida o si rifiuta di far ispezionare il veicolo, scatta la multa da 100 a 400 euro. Per l’inosservanza all’invito a fermarsi la sanzione amministrativa è da 200 a 600 euro. In caso di recidiva è prevista la sanzione accessoria della sospensione della patente fino a un mese. Per chi non si ferma ai posti di blocco, la sanzione amministrativa andrà da 1500 a 6mila euro, oltre alla sospensione della patente da 3 mesi a un anno.
Minaccia o resistenza a pubblico ufficiale
Introdotto un aggravamento di pena, da 2 a 5 anni, per i reati di violenza, minaccia o resistenza a ufficiali di pubblica sicurezza o di polizia giudiziaria. In caso di lesioni gravi o gravissime la pena è, rispettivamente, da 4 a 10 e da 8 a 16 anni. È stato poi introdotto un nuovo reato per chi organizza o partecipa a rivolte in carcere. La pena è da 2 a 8 anni per chi organizza e da 1 a 5 per chi partecipa. Se nella rivolta qualcuno rimane ucciso o riporta lesioni personali, la pena è la reclusione da 10 a 20 anni. Sono previste aggravanti, fino a 10 anni di pena, nel caso di uso di armi.
Usura
Tra le misure di sostegno agli operatori economici vittime di usura arriva il ’tutor’. “Al fine di assicurare un efficace sostegno all’impresa beneficiaria, per garantirne il rilancio mediante un efficiente utilizzo delle misure economiche assegnate e il reinserimento nel circuito economico legale” la vittima di usura si avvale di un esperto “con funzioni di consulenza e di assistenza, iscritto, a richiesta, in un albo istituito presso il ministero dell’interno/commissario antiusura”. Il tutor ha l’obiettivo di attenuare l’alta morosità riscontrata, negli ultimi anni, nella restituzione dei mutui, come evidenziato anche dalla Corte dei Conti.