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Attilio Fontana, presidente della Regione Lombardia dal 2018, è nato a Varese 72 anni fa
"Sono cose assolutamente inaccettabili, cervellotiche, che hanno l’obiettivo di penalizzarci. Se posso usare un termine giuridico, puttanate", tuona l’avvocato Attilio Fontana, solitamente compassato presidente leghista della Regione Lombardia. Ce l’ha con "i parametri" del rapporto del Sistema di garanzia per il 2023, strumento tecnico col quale il ministero della Salute monitora l’applicazione dei Lea ("Livelli essenziali di assistenza" da assicurare a tutti gli italiani) da parte dei servizi sanitari regionali, che ha visto la Lombardia scendere dal quarto al sesto posto su 21 Regioni e Province autonome: "Hanno creato una classifica su parametri inappropriati", "interpretabili, che non hanno a che vedere col funzionamento della sanità, per dire che la nostra era peggiorata". Proprio mentre un’altra classifica, di Newsweek, decretava l’ospedale Niguarda il migliore d’Italia, "e cinque dei primi dieci sono lombardi", accusa Fontana tra una citazione dantesca ("non ragioniam di lor") e un giuridico: "Uno dei due dice una puttanata".
"La reazione del governatore appare mal indirizzata e il linguaggio inopportuno – reagiscono con diplomazia dal ministero della Salute –. L’obiettivo del monitoraggio non è penalizzare le Regioni, ma assicurare ai cittadini le prestazioni cui hanno diritto. Il ministero non formula classifiche, limitandosi a pubblicare periodicamente i dati relativi alla corretta erogazione dei Lea", continuano da Roma rimarcando come la Lombardia sia tra le 13 Regioni che hanno superato la sufficienza di 60 in tutte e tre le macro-aree considerate (prevenzione, assistenza territoriale e ospedaliera). I tecnici del Welfare lombardo, che hanno avuto un confronto col ministero, attribuiscono il tonfo "esclusivamente a un indicatore, il tasso di ospedalizzazione standardizzato in età pediatrica per asma e gastroenterite", "introdotto unicamente per il 2023" e a loro dire poco significativo: "Se le nostre osservazioni fossero state accolte la Lombardia avrebbe tenuto la quarta posizione o sarebbe salita alla terza". Perché, alla faccia dei proclami ministeriali su questi strumenti di monitoraggio complicatissimi, le classifiche si spendono: in Puglia il governatore Michele Emiliano festeggia la risalita tra le 13 Regioni promosse senza debiti, in Veneto la Lega – il partito di Fontana – celebra il primo posto sottratto all’Emilia-Romagna, in Lombardia il Pd attacca il centrodestra che governa da trent’anni. E se il sindaco di Milano Giuseppe Sala mostra una certa empatia per il governatore ("dobbiamo governare anche la nostra parte politica"), i 5 Stelle lo punzecchiano: "Qualcuno gli ha detto che l’attuale ministro è della sua stessa maggioranza?".
In realtà l’uscita di Fontana, più indirizzata contro una generica “Roma”, somiglia ad altre recenti che stressano un concetto di Nord da Lega delle origini con cui i salviniani cercano di tamponare la crisi di consensi. "Basta fango sul modello sanitario della Lombardia! – spalleggia il capogruppo al Pirellone Alessandro Corbetta –. Più autonomia".