"Dobbiamo rimetterci a lavorare per costruire una soluzione che deve essere la più larga possibile". È un Pd che non intende rassegnarsi alle divisioni – che nelle ultime ore stanno emergendo inesorabilmente nel centrosinistra in vista della elezioni regionali in Basilicata – quello rappresentato da Matteo Orfini (in foto). Al dirigente dem, abbiamo chiesto un commento sulle dichiarazioni rilasciate da Giuseppe Conte all’assemblea del M5s provinciale di Napoli, che in riferimento al ritiro della candidatura di Domenico Lacerenza, ha parlato "impallinamento" dovuto a "giochi tra correnti".
Orfini, in Basilicata il campo largo appare un miraggio.
"La vicenda lucana ha una valenza regionale, ha avuto tutto uno svolgimento obiettivamente abbastanza movimentato e particolare, noi continuamo a ripetere quello che abbiamo sempre detto: continuiamo a lavorare sulla strada dell’unità per tenere insieme tutti, cercando di evitare i veti, perché questa è l’unico modo per vincere. Dobbiamo rimetterci a lavorare per costruire una soluzione che deve essere la più larga possibile. Conte insiste nella necessità di una candidatura civica, sul modello Sardegna".
Ma?
"In Sardegna non c’era una candidatura civica ma politica, in quanto Alessandra Todde è una esponente del M5s con una storia politica. In Abruzzo c’era un candidato civico che ha fatto un’ottima battaglia elettorale recuperando terreno sul centrodestra. Abbiamo perso, ma abbiamo ottenuto un buon risultato. In Basilicata è ancora un’altra storia".
In che senso?
"Si era trovata una soluzione che teneva insieme una parte della coalizione, ma non la parte che comprende Azione, che in quei territorio esprime una forza importante. Venuta meno questa ipotesi non possiamo fare altro che rimetterci a lavorare per ricomporre le fratture. Conte ha aggiunto che in Basilicata non sottoscriverà mai la gestione di una politica sanitaria degli ultimi decenni.. Se ci fermassimo alle dichiarazioni che ogni giorno arrivano da più parti non saremmo il Pd. Senza il Partito democratico non esiste il centrosinistra. Noi dobbiamo avere il dovere della pazienza per costruire l’alternativa al centrodestra senza veti o divisioni.
Il campo largo resta la formula vincente?
"È vero che ogni territorio ha la sua storia, ma è altrettanto evidente che uniti giochiamo per vincere. Anche in Piemonte abbiamo trovato l’unità del Pd su una candidatura alla quale ora spetta di costruire la coalizione. Bisogna sempre costruire progetti credibili di governo. Non ci rassegniamo alle divisioni".