Roma, 15 settembre 2018 - Cambiare nome non serve. Il Partito democratico va "sciolto e rifondato". Parola di Matteo Orfini che oggi, dalla sesta edizione della festa di Left Wing, #IngressoLibero, lancia la proposta che scuote i dem. "Il partito com'è oggi non funziona - è l'ammissione del suo stesso presidente - dobbiamo costruire una risposta dopo la sconfitta che sia all'altezza della sfida". Per uscire dalla crisi serve un reset: "Stracciamo lo statuto del Pd, sciogliamolo e rifondiamolo", è l'appello rivolto a tutti. "Basta questa distinzione con la società civile, mettiamo insieme un pezzo di Paese che non condivide le politiche di questo governo e decidiamo insieme la linea politica e la leadership".
L'intervento di Orfini raccoglie la sfida di rinnovamento lanciata da Nicola Zingaretti, per ora unico candidato alla segreteria del partito. "Per aprire un grande processo di rigenerazione di quello che è il centrosinistra, tutto deve cambiare", scrive su Facebook il governatore del Lazio. Zingaretti auspica l'entrata in scena di "una nuova generazione protagonista della politica" per "spazzare via tutto il retaggio di un correntismo esasperato, di tanto notabilato che c'è e che in parte è stato il problema del Pd". Per Zingaretti c'è bisogno di una nuova "agenda sociale, una nuova agenda politica" ma anche "della costruzione di una nuova rete che unisca e cambi quello che siamo in Italia e nel Paese. Per questo è molto importante il congresso del Pd: non tanto solo per decidere chi farà il segretario ma per aprire un grande processo di rigenerazione di quello che è il centrosinistra, che tutto deve cambiare".
Secondo Orfini le parole di Zingaretti "sono apprezzabili". E però al governatore non risparmia una stilettata: "Nella sua regione ha candidato Bruno Astorre, che come campione anti notabilato non mi sembra credibilissimo".
"CONGRESSO URGENTE" - Il congresso si sta imponendo come urgenza nel Partito. "Sbrighiamoci a farlo - incalzava ieri Paolo Gentiloni -, va bene anche litigare ma facciamo presto a trovare una nuova leadership eletta democraticamente, per poi affrontare le battaglie elettorali che ci attendono, dalle amministrative alle Europee". D'accordo il deputato Francesco Boccia per il quale bisogna superare in fretta "il renzismo" per rimettere insieme un Pd che è "solo macerie". "Ben vengano più candidati e soprattutto nuovi iscritti. Ma niente scherzi o rinvii sul congresso: va fatto immediatamente". Oggi lo ha ribadito lo stesso Zingaretti, che precisa: il congresso "si è detto che si farà prima delle Europee e sarà prima delle Europee. La cosa importante è cominciare a parlare con gli italiani di nuovo, per dire che si può cambiare, che c'è una speranza da ricostruire, che abbiamo capito che le sconfitte vanno prese sul serio, e cambiare".