Roma, 11 settembre 2018 - Il governo giallo-verde si spacca sulle sanzioni contro l'Ungheria, su cui Strasburgo è chiamata a votare domani per l'attivazione dell'articolo 7 del Trattato Ue. "Voteremo in difesa di Orban, l'europarlamento non può fare processi ai popoli e ai governi eletti", annuncia il vicepremier e capo della Lega Matteo Salvini, che più volte ha sottolineato la vicinanza con Budapest sul tema migranti.
Diverso, a quanto si apprende, l'orientamento di voto del M5s, che in una nota conferma l'intenzione di pronunciarsi a favore (come già fatto in commissione). Fonti del Movimento precisano che nel gruppo europeo non ci sono mai stati dubbi al riguardo: nel report ci sarebbero - spiegano - gravi violazioni dei diritti fondamentali dei cittadini ungheresi e non solo, ma anche nei confronti di minoranze come quella ebrea. Una decisione che, tuttavia, non sembra impensierire lo stesso Salvini. "Nessun problema con il M5s sul voto contro Orban: ognuno è libero di scegliere cosa fare. La Lega in Europa sceglie per la libertà", aggiunge il capo del Viminale.
E se Antonio Tajani annuncia che non voterà ("Non ho mai votato da quando sono presidente del Parlamento perché credo che sia giusto rispettare la tradizione italiana del presidente al di sopra delle parti"), Orban potrà comunque contare sull'appoggio di Forza Italia. Gli eurodeputati azzurri infatti voterenno contro, come ha spiegato Silvio Berlusconi allo stesso Orban in una telefonata, in cui gli ha ribadito la sua amicizia e il suo sostegno.
AUSTRIA - A favore delle sanzioni voteranno invece gli eurodeputati del partito del cancelliere austriaco Sebastian Kurz (che fanno parte del Ppe). "Non si fanno compromessi sullo stato di diritto. I valori essenziali devono essere protetti", ha insistito il premier austriaco, precisando di essere pronto anche ad appoggiare l'espulsione del partito di Orban, 'Fidesz' dal Ppe.
"GIUDIZIO GIA' SCRITTO" - Lo stesso primo ministro ungherese è intervenuto oggi alla Plenaria a Strasburgo per difendere il proprio operato. "Voi vi siete già fatti un'idea su questa relazione, e il mio intervento non vi farà cambiare opinione ma sono venuto lo stesso - ha detto Orban -. Non condannerete un governo, ma l'Ungheria che da mille anni è membro della famiglia europea. Sono qui per difendere la mia Patria". "L'Ungheria sarà condannata perché ha deciso che non sarà patria di immigrazione - ha proseguito -. Ma noi non accetteremo minacce e ricatti delle forze pro-immigrazione: difenderemo le nostre frontiere, fermeremo l'immigrazione clandestina anche contro di voi, se necessario". "Siamo pronti per le elezioni (europee, ndr) di maggio prossimo, dove le persone potranno decidere e ripristinare la democrazia - ha aggiunto -. E all'Italia faccio i miei complimenti per il coraggio che sta avendo e ha avuto per quanto ha fatto" in tema immigrazione.
In precedenza, in un video su Facebook, Orban aveva spiegato che "i deputati pro-migrazione stanno preparando una vendetta contro l'Ungheria perché l'Ungheria ha deciso di non diventare un paese di immigrazione: la verità è che il verdetto è già scritto".