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"Orban è sleale". Venti Paesi in rivolta
È arrivata l’ora della resa dei conti. Mentre Viktor Orban sarà a Washington per partecipare al vertice della Nato, a Bruxelles
il suo ambasciatore presso l’Unione Europea finirà
sulla graticola. Al direttorio dell’Ue – il Coreper, ovvero Comitato del rappresentanti permanenti – circa 20 Stati membri intendono prendere di petto Budapest,
con l’accusa di slealtà.
"La Polonia è scatenata", confida un diplomatico. L’idea è di mettere le cose in chiaro e frenare i bollenti spiriti del premier ungherese. Anche perché ci sarebbe sempre la possibilità – giudicata al momento "improbabile" –
di chiudere il semestre ungherese anzitempo con un bel voto a maggioranza al Consiglio. Orban, si ragiona, in alcune delle sue dichiarazioni a Mosca infatti "è andato direttamente contro le conclusioni
del Consiglio Europeo". "Come si concilia
con il principio di leale cooperazione?", si chiede una seconda fonte diplomatica.