Giovedì 6 Marzo 2025
ELENA G. POLIDORI
Politica

Nuova scossa al Qatargate: "Revocare l’immunità per Moretti e Gualmini"

La procura federale del Belgio indaga sulle due europarlamentari del Pd. I loro nomi erano già comparsi in un primo momento nel fascicolo del 2022. La replica: "Siamo estranee alle accuse, ci autosospendiamo dal gruppo S&D".

La procura federale del Belgio indaga sulle due europarlamentari del Pd. I loro nomi erano già comparsi in un primo momento nel fascicolo del 2022. La replica: "Siamo estranee alle accuse, ci autosospendiamo dal gruppo S&D".

La procura federale del Belgio indaga sulle due europarlamentari del Pd. I loro nomi erano già comparsi in un primo momento nel fascicolo del 2022. La replica: "Siamo estranee alle accuse, ci autosospendiamo dal gruppo S&D".

Il Qatargate torna a scuotere il Parlamento europeo: il nome dell’inchiesta, promossa dalla procura federale belga e iniziata nel 2022, deriva dal Paese, il Qatar appunto, sospettato di aver pagato somme di denaro e offerto regali a politici, funzionari e lobbisti per ottenere decisioni favorevoli all’interno delle istituzioni europee. Tra queste, l’attenuazione delle critiche sui diritti dei lavoratori in vista dei Mondiali di calcio 2022. Successivamente l’inchiesta si è allargata anche a Marocco e Mauritania, accusati di operazioni simili: denaro in cambio di influenze positive.

Ieri i magistrati di Bruxelles hanno chiesto di sospendere l’immunità a due parlamentari italiane, entrambe elette dal Pd, ovvero Alessandra Moretti ed Elisabetta Gualmini. Le due parlamentari, in una nota, hanno spiegato di aver "deciso di autosospenderci dal gruppo al quale apparteniamo, i Socialisti e democratici (S&D), per essere pienamente a disposizione della magistratura per qualsiasi esigenza istruttoria". Fonti spiegano che la richiesta di revoca dall’immunità sarà illustrata durante la sessione plenaria del 10 marzo dalla presidente Roberta Metsola. Poi sarà sottoposta all’esame della commissione Affari giuridici (Juri), che esaminerà i documenti inviati dalla Procura.

Non è la prima volta che i nomi delle due eurodeputate compaiono nelle cronache giudiziarie. Già nel dicembre 2022, Moretti era stata più volte citata nell’ambito dell’inchiesta che aveva portato agli arresti dell’ex europarlamentare Pier Antonio Panzeri, del suo assistente Francesco Giorgi e dell’allora vicepresidente dell’Eurocamera Eva Kaili. L’ufficio dell’assistente di Moretti (in passato collaboratrice di Panzeri) era tra quelli perquisiti dagli investigatori. La deputata italiana non era mai stata considerata come formalmente indagata dalla Procura federale di Bruxelles. A fare il suo nome, però, era la coppia formata da Kaili e Giorgi. Nelle intercettazioni agli atti, si ascolta Giorgi al telefono con Panzeri che chiedeva se Marc, cioè l’eurodeputato Tarabella (anche lui coinvolto nell’inchiesta), dovesse parlare. Sì, aveva risposto Panzeri, prima di chiedere: "La tipa è arrivata?". "Sì, Moretti arriva", diceva Giorgi. Per gli investigatori, infatti, la "squadra" accusata di lavorare per influenzare le decisioni Ue sul Qatar aveva contatti anche con l’eurodeputata Pd. Secondo quello che ha raccontato Giorgi agli investigatori, Panzeri "aveva pensato di proporre delle domande a Moretti", che avrebbe poi dovuto farle in Aula. L’eurodeputata, però, ha sempre negato tutto. Anche quando a fare il suo nome era Kaili.

A distanza di oltre due anni dall’inizio dell’indagine, non ci sono condanne definitive. Molti dei sospettati, compresi gli stessi Kaili, Panzeri, Giorgi, sono stati rilasciati, alcuni con misure cautelari come il braccialetto elettronico, ma le richieste nei confronti di Moretti e Gualmini fanno intuire che la Procura abbia raccolto nuovi elementi. Alle due parlamentari è arrivata la solidarietà del Pd: "Siamo convinti dell’assoluta estraneità di Alessandra Moretti ed Elisabetta Gualmini ai fatti contestati dalla Procura belga. Ci auguriamo che ora si proceda per accertare e fare piena chiarezza sui fatti contestati". Lo scandalo Qatargate ha comunque portato a un rafforzamento delle norme anticorruzione dell’Ue: il Parlamento europeo ha rivisto il proprio regolamento e codice di condotta per migliorare le norme su lobbying e conflitti d’interesse, e ha istituito lo scorso aprile un organismo etico interistituzionale per coordinare le norme tra le diverse istituzioni.