Giovedì 23 Gennaio 2025
COSIMO ROSSI
Politica

Nordio rivendica la riforma: "Basta con i pm superpoliziotti"

La relazione del ministro della Giustizia in Senato: più investimenti e assunzioni nel 2025. Il Pd all’attacco: "Populismo penale del governo, fa leva sull’allarme sicurezza per reprimere".

Il ministro della Giustizia Carlo Nordio, nato a Treviso 77 anni fa, in Senato

Il ministro della Giustizia Carlo Nordio, nato a Treviso 77 anni fa, in Senato

La giustizia è sempre più terreno di scontro tra maggioranza e opposizione, in vista della riforma costituzionale sulla separazione delle carriere dei magistrati che il governo vorrebbe concludere entro l’estate. La questione è tornata a scaldare le aule parlamentati ieri, in occasione dell’annuale relazione sull’amministrazione della giustizia da parte del ministro Carlo Nordio. Da una parte il governo valorizza l’aumento degli investimenti e delle assunzioni nel comparto. Dall’altra l’opposizione contesta una politica securitaria incentrata sulla moltiplicazione dei reati, che soffoca ulteriormente la drammatica emergenza carceraria.

Nordio rivendica al governo l’aumento degli investimenti per il comparto giustizia: fissati dalla Finanziaria 2025 in circa 11,5 miliardi di euro, con un aumento di oltre 250 milioni di euro rispetto all’anno precedente, pari al 2,26%. Soprattutto il ministro vanta che nei due anni del governo Meloni ci siano state 6.291 assunzioni a tempo indeterminato e 11.849 a tempo determinato, mentre per il triennio 2025/2027 ne sarebbero programmate circa 16mila. Rispettivamente il triplo e il doppio di quelle fatte dai due predecessori Alfonso Bonafede e Marta Cartabia. "Ciò a dimostrazione dell’attenzione e dell’impegno costante profuso dal governo Meloni sul versante Giustizia", sostiene Nordio.

Nella sua relazione il ministro ha specificato che è "prevista la realizzazione di un piano per l’edilizia penitenziaria" e "il completamento della ristrutturazione del patrimonio edilizio a cura dell’amministrazione penitenziaria", che per questo ho elaborato un documento programmatico generale relativo a efficientamento energetico, adeguamento strutturale, innovazione degli impianti di sicurezza e sorveglianza. Dai fondi strutturali e di investimento europeo per l’inclusione sociale 2025-2027 verranno 275 milioni di euro per favorire l’inclusione socio-lavorativa dei detenuti e delle persone in esecuzione penale esterna. Altri 12 milioni sono stati a regime per l’accoglienza socio riabilitativa dei detenuti in strutture accreditate presso il ministero della Giustizia al fine di favorire il reinserimento socio lavorativo e per ampliare i posti disponibili presso le comunità terapeutiche per tossicodipendenti. Tutte attività che poi implicano anche il concerto con gli Enti locali e le altre istituzioni preposte. Per la prima volta vengono stanziati nella legge di bilancio 500mila euro per le attività teatrali da tempo in corso in alcuni carceri con buoni riscontri.

Quanto infine alla separazione delle carriere, "la riforma è garantita dalla condivisione delle forze politiche di maggioranza che con unità di intenti hanno sottoscritto questo testo e lo sosterranno con la medesima determinazione nel corso di quest’anno, nel quale completeremo l’iter di approvazione alle Camere in prima e in seconda lettura entro l’estate", spiega Nordio compiacendosi dell’approvazione di Azione e +Europa. E aggiunge: "Nel sistema attuale il pm è già un superpoliziotto, con l’aggravante che godendo delle stesse garanzie del giudice egli esercita un potere immenso senza alcuna reale responsabilità".

Sulle comunicazioni del ministro sollevano critiche i magistrati progressisti di Area, mentre il senatore azzurro Pierantonio Zanettin si augura che le toghe moderate si astengano dalle annunciate proteste. Rivendicando la primogenitura di Silvio Berlusconi della trentennale battaglia sulla separazione, per Zanettin "difensore e pubblico ministero si confronteranno finalmente nel duello processuale sullo stesso piano, di fronte a un giudice terzo ed imparziale". Di avviso opposto il dem Alfredo Bazoli, contesta il "populismo penale" del governo, che fa leva "sull’allarme sicurezza per giustificare gli interventi repressivi, dal momento che si pensa che questo porti consenso". Col solo risultato di esasperare l’emergenza carceraria: 62mila detenuti e il record di 89 suicidi nel 2024.