Venerdì 26 Luglio 2024
ANTONELLA COPPARI
Politica

Le mosse del centrodestra: i fronti Rai, Sud e autonomia

Duello Lega-FI per la governance della tv pubblica dopo le dimissioni della presidente Soldi. Caos carceri, Tajani annuncia iniziative con i Radicali

Migration

(DIRE) Villa San Giovanni, 30 giu. - "Voglio complimentarmi con Roberto Occhiuto per la sua elezione alla presidenza della Commissione Intermediterranea. Sono fiero come ministro degli Esteri dell'Italia che un italiano sia alla guida di questa commissione, che dovrà affrontare, attraverso gli enti locali, la grande questione del Mediterraneo allargato". Così il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, invitato oggi ai lavori conclusivi dell'assemblea generale della Commissione Itermediterranea, svoltasi a Villa San Giovanni (Reggio Calabria). "Il lavoro di Occhiuto e della sua squadra - ha aggiunto - sarà prezioso anche per il governo italiano, che considera la questione del Mediterraneo allargato fondamentale, una priorità della nostra politica estera, perché dalla soluzione dei problemi del Mediterraneo dipende la crescita economica e la soluzione della questione migratoria". "Abbiamo già accolto la proposta del presidente Occhiuto e dell'intera Commissione che punta alla creazione di una marcoregione del Mediterraneo", ha concluso Tajani. (Mav/Dire) 17:56 30-06-2

Roma, 26 luglio 2024 – A lume di ragione, la profezia di Renzi sul voto anticipato è campata per aria. Eppure, nei corridoi dei Palazzi romani se ne trova traccia; è qualcuno degli uomini di FdI più vicini alla premier ad adombrarlo: "È un’ipotesi che non temiamo". Immaginare uno splash-down dietro l’angolo sarebbe eccessivo: di sicuro, i fronti aperti nella maggioranza sono tanti che l’agenda non basta a contenerli, e la pazienza di Giorgia Meloni non è illimitata. La prima linea del fuoco riguarda al momento le riforme, o meglio l’Autonomia differenziata. Ma si sa che sono vasi comunicanti: se traballa uno, traballano tutti. E se vacilla il premierato, cade Giorgia.

Torna a far sentire la sua voce il presidente della Regione Calabria, l’azzurro Roberto Occhiuto che chiede una moratoria sull’applicazione della nuova legge: "Il Governo eviti intese con le Regioni, anche su materie non Lep". Dentro Forza Italia qualcuno è convinto che il Governatore continui a lavorare ai fianchi Antonio Tajani. Ma pone un problema reale: "È una richiesta legittima", riconosce il segretario. Guarda caso: stamani in consiglio dei ministri il padre della riforma Roberto Calderoli fa un’informativa per comunicare, tra l’altro, quali sono le regioni che hanno fatto richiesta di autonomia su materie non Lep.

Altro nodo impervio è quello delle carceri. Avrebbe dovuto essere sciolto mercoledì con la resa di Forza Italia sul decreto legge all’esame del Senato, ma l’intervento di Mattarella ha riaperto i giochi: "Vogliamo continuare ad occuparci della questione, non è un tema che si può esaurire con gli emendamenti che sono stati approvati", dice Raffaele Nevi, portavoce del partito azzurro. Detto, fatto: Tajani annuncia che farà una conferenza stampa lunedì con i radicali per illustrare nuove iniziative. "Siamo all’inizio di un percorso: in ballo c’è l’edilizia carceraria, c’è una questione che riguarda la polizia penitenziaria e il superaffollamento delle carceri, sono tante cose".

Temi contenuti nella mozione approvata all’ultimo consiglio nazionale del partito radicale, con la richiesta di un’amnistia.

Nel frattempo, si riaccende lo scontro sulle nomine Rai. Il duello a tutto campo che da settimane vede impegnati soprattutto la Lega e Forza Italia diventa più duro con la richiesta formale da parte del partito di Matteo Salvini di un tavolo sulla nuova governance e sul futuro della tv pubblica. Un confronto "a tutto campo" reso urgente dalle dimissioni della presidente di viale Mazzini, Marinella Soldi. Sullo sfondo, c’è la partita per il direttore generale della Rai, che i leghisti rivendicano. E che dire dell’ovazione dell’opposizione verso le parole pronunciate di buon mattino dalla vicepresidente del Senato, Licia Ronzulli (FI), sulla legge sulle liste d’attesa? "È un provvedimento tampone". Guai, avverte poco dopo la senatrice, a leggere ciò non che esiste fra le righe come fa il Pd: "Il decreto è un primo passo, ci attende una maratona: esulterò al traguardo senza accontentarmi di questo decreto, perché serve una vera riforma".

Ma le note più dolenti risuonano sul ’tax credit’ per il Sud che doveva essere il fiore all’occhiello del disegno politico di Giorgia Meloni. Ora invece si è trasformato in un braccio di ferro tra il ministro degli Affari europei Raffaele Fitto e il titolare dell’Economia, Giancarlo Giorgetti. La richiesta di crediti d’imposta nella zona economica speciale unica (Zes) del Mezzogiorno introdotta da Fitto ha superato di 7,6 miliardi la somma stanziata (1 miliardo e ottocento milioni): di fronte alla mole di prenotazioni, l’Agenzia delle entrate ha ridotto lo sgravio dal 60% al 17%, provocando l’attacco di Fitto al direttore dell’Agenzia, Ernesto Maria Ruffini. "Predisporrò una relazione di monitoraggio che sarà approvata oggi in Cdm", promette il ministro alla Camera. Ma questo problema è la spia di guai più grossi in vista della finanziaria: la scarsità di risorse produrrà tensioni . Insomma, il terreno della maggioranza è bagnato, ma si può star certi che, a partire da settembre, su quel bagnato diluvierà.